A-Colophon+ indice - Centro di Documentazione Del Boca – Fekini
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Africa Orientale. Si tratta del<br />
fondo archivistico denominato<br />
Fondo Speciale Pia Maria Pezzoli e<br />
Giovanni Battista Ellero, donato nel<br />
2004 a tale biblioteca dagli ere<strong>di</strong><br />
dei coniugi bolognesi Pia Maria<br />
Pezzoli e Giovan Battista Ellero,<br />
importante funzionario coloniale<br />
dell’Africa Orientale Italiana.<br />
Questo corpus documentario si<br />
aggiunge idealmente al Fondo <strong>di</strong><br />
etnografia e storia coloniale Ellero-<br />
Pezzoli, conservato presso il<br />
Dipartimento <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> storici<br />
dell’Università degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
Bologna, dove prolungate indagini<br />
condotte da autorevoli stu<strong>di</strong>osi<br />
hanno già prodotto frutti pregevoli.<br />
Tra questi, Gianni Dore è ben noto<br />
per i suoi stu<strong>di</strong> e le sue pubblicazioni<br />
su Ellero, del quale ha ricostruito la<br />
vicenda, arricchendo il panorama<br />
degli stu<strong>di</strong> etno-antropologici<br />
italiani condotti in epoca coloniale.<br />
Nel 1936, Pia Maria Pezzoli seguì<br />
il marito Giovan Battista Ellero in<br />
Etiopia, con<strong>di</strong>videndone onori e<br />
<strong>di</strong>sagi fino all’internamento <strong>di</strong> lui,<br />
dopo il tracollo delle forze italiane<br />
nel secondo conflitto mon<strong>di</strong>ale, e<br />
alla sua tragica scomparsa<br />
nell’affondamento del Nova Scotia<br />
nel novembre 1942. I carteggi<br />
intrattenuti dalla Pezzoli durante la<br />
sua permanenza in Africa Orientale,<br />
sia con la famiglia in Italia sia con il<br />
marito, nel periodo dell’internamento,<br />
si snodano lungo un arco<br />
Le schede<br />
temporale che ricalca, grosso modo,<br />
l’esistenza dell’Impero coloniale<br />
italiano, avendo come estremi il<br />
1936 e il 1943. L’attento, paziente<br />
spoglio <strong>di</strong> questo epistolario ha<br />
consentito a Gianni Dore <strong>di</strong><br />
ricostruire storicamente aspetti<br />
tanto significativi quanto finora<br />
poco esplorati dalla storiografia: la<br />
visione femminile della colonizzazione<br />
italiana dell’Africa e la<br />
quoti<strong>di</strong>anità del vivere in colonia.<br />
La storia <strong>di</strong> genere per l’ex Africa<br />
italiana annovera ancora pochi<br />
contributi, se si escludono i lavori<br />
<strong>di</strong> Carla Ghezzi e <strong>di</strong> Giulia Barrera<br />
e il rilievo dato da Nicola Labanca<br />
agli scritti autobiografici femminili<br />
sulle esperienze <strong>di</strong> vita vissuta in<br />
Africa, mentre stu<strong>di</strong>ose quali la<br />
stessa Barrera, Gabriella Campassi<br />
e Barbara Sorgoni, hanno posto al<br />
centro delle loro ricerche le relazioni<br />
tra uomini italiani e donne<br />
autoctone. L’epistolario <strong>di</strong> Pia<br />
Maria Pezzoli ci restituisce<br />
un’inusuale quanto più preziosa<br />
testimonianza del quoti<strong>di</strong>ano<br />
coloniale.<br />
Anna Maria Gentili, nella<br />
presentazione al volume Scritture <strong>di</strong><br />
colonia, introduce il ritratto <strong>di</strong><br />
questa donna singolare per cultura<br />
e temperamento, ne coglie acutamente<br />
l’atipicità del suo stare in<br />
colonia «aliena da ogni esotismo»<br />
ed elogia la «sapienza e sensibilità»<br />
<strong>di</strong> Gianni Dore nell’accompagnare<br />
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