modello comunicativo-evolutivo di psicoterapia - Associazione Due ...
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ipnotista del suo tempo, faceva sedute pubbliche <strong>di</strong> fronte ad un<br />
grande numero <strong>di</strong> studenti e colleghi e, da quello che sappiamo, né<br />
lui né nessun altro mise mai in relazione le sedute pubbliche con ciò<br />
che accadeva ai pazienti imme<strong>di</strong>atamente dopo <strong>di</strong> esse.<br />
Quasi contemporaneo a Charcot, Freud era in procinto <strong>di</strong> postulare<br />
che la “privatezza della relazione paziente/terapeuta” era una delle<br />
con<strong>di</strong>zioni terapeutiche fondamentali. Freud e Breuer stavano finalmente<br />
iniziando a concepire e ad introdurre l’idea della relazione pazienteterapeuta<br />
nell’universo della malattia mentale anche se, come cercheremo<br />
<strong>di</strong> mostrare in seguito, le complicazioni insite in tale relazione portarono<br />
al fatto che nessuno dei due riuscisse a sviluppare l’idea iniziale.<br />
2.2. Alla fine dell’Ottocento, Freud si recò per alcuni mesi alla<br />
Salpétrière per conoscere i lavori <strong>di</strong> Charcot. Ritornato a Vienna<br />
cominciò a lavorare con Breuer: prima con l’ipnosi e poi chiedendo ai<br />
pazienti <strong>di</strong> parlare <strong>di</strong> ciò che veniva loro in mente (metodo delle “libere<br />
associazioni”). In poco tempo elaborarono alcune teorie significative<br />
che i due pubblicarono negli Stu<strong>di</strong> sull’isteria (1892-95).<br />
La prospettiva generale <strong>di</strong> queste teorie era la “determinazione<br />
psicologica” della malattia mentale. I due stu<strong>di</strong>osi, <strong>di</strong>scostandosi dalla<br />
tendenza predominante che vedeva l’origine della malattia mentale nei<br />
fattori ere<strong>di</strong>tari o nella degenerazione anatomica, sostenevano, al<br />
contrario, che la sua causa si poteva rintracciare nella vita dei malati.<br />
Breuer e Freud partirono cioè dall’ipotesi che la malattia fosse il prodotto<br />
<strong>di</strong> esperienze terribili provate dai malati nel corso della vita;<br />
esperienze che loro avevano <strong>di</strong>menticato (rimosso) ma che rimanevano<br />
attive, anche se (o forse proprio perché) sprofondate nell’inconscio. La<br />
terapia che misero a punto prevedeva che paziente e terapeuta si<br />
trovassero in un luogo tranquillo, da soli, ed in modo sistematico cercassero<br />
quegli eventi “<strong>di</strong>menticati” della vita del paziente.<br />
Vista con gli occhi <strong>di</strong> oggi, la portata rivoluzionaria delle idee <strong>di</strong><br />
Breuer e Freud può facilmente essere sottovalutata, ma inserite nel loro<br />
contesto storico-sociale, la loro forza rimane viva: si ricor<strong>di</strong>, per<br />
esempio, che entrambi consideravano l’educazione autoritaria una<br />
delle situazioni traumatiche che comportavano conseguenze nefaste<br />
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