modello comunicativo-evolutivo di psicoterapia - Associazione Due ...
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stesso paziente gli in<strong>di</strong>cava che aveva fatto qualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>struttivo,<br />
mentre se non parlava, gli sembrava che come terapeuta non stesse<br />
facendo niente <strong>di</strong> costruttivo.<br />
Nel corso del tempo si stu<strong>di</strong>arono e realizzarono moltissimi tipi<br />
<strong>di</strong> interpretazioni (includendo lo stu<strong>di</strong>o del materiale delle supervisioni<br />
e del materiale clinico pubblicato): sia interpretazioni del contenuto<br />
simbolico, sia del processo inconscio che stava vivendo il paziente, sia<br />
del metaprocesso, sia del transfert, sia delle connessioni tra eventi consci<br />
ed inconsci...<br />
Ma a tutte queste prove interpretative seguivano delle valutazioni<br />
inconsce negative/<strong>di</strong>struttive. E anche quelle prove interpretative i cui<br />
contenuti risultavano “letture appropriate” per il sistema inconscio,<br />
ugualmente avviavano delle reazioni inconsce <strong>di</strong> “blocco” nello sviluppo<br />
dei gran<strong>di</strong> temi esistenziali che il paziente stava elaborando in<br />
quel momento della terapia.<br />
La terribile questione degli interventi verbali e del silenzio del<br />
terapeuta è stata la responsabile teorica e tecnica dell’ingresso dell’approccio<br />
<strong>comunicativo</strong> nell’universo dei sistemi complessi-evolutivi.<br />
Solo in questo universo si trovò la prima possibilità <strong>di</strong> risolvere la questione,<br />
perché è lì che i sistemi si auto-organizzano ed è solo attraverso<br />
l’auto-organizzazione che possono trasformarsi ed evolvere.<br />
Si poté così iniziare a sostenere che tutti gli interventi verbali<br />
“spontanei” del terapeuta (cioè quelli non richiesti dal paziente) sono<br />
tendenzialmente <strong>di</strong>struttivi nei confronti del processo auto-organizzativo<br />
del paziente e, anche se sono letture appropriate, risultano <strong>di</strong>struttive<br />
perché portano al blocco dell’auto-organizzazione. Finalmente le<br />
valutazioni inconsce dei pazienti trovavano un sostegno teorico.<br />
Tutte le domande che opprimevano l’approccio <strong>comunicativo</strong><br />
poterono finalmente essere affrontate quando questo si accoppiò strutturalmente<br />
con le teorie dei sistemi complessi-evolutivi. E tale accoppiamento<br />
ha dato luogo ad una nuova struttura: il <strong>modello</strong><br />
<strong>comunicativo</strong>-<strong>evolutivo</strong>.<br />
4.2. Il punto 2. e seguenti <strong>di</strong> questo capitolo esporranno molto<br />
brevemente le premesse generali sui quali si fonda il <strong>modello</strong> <strong>di</strong> terapia.<br />
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