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modello comunicativo-evolutivo di psicoterapia - Associazione Due ...

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terapeuta, iniziata dalla sollecitazione tattile del terapeuta, è rimasta<br />

in ombra. Il gesto del terapeuta è rimasto in ombra; ciò che ha fatto il<br />

terapeuta alla paziente è rimasto in ombra, non c’entra niente con il<br />

pianto <strong>di</strong>sperato della paziente...<br />

L’introduzione dell’ipotesi del “falso nesso” può essere vista<br />

come la per<strong>di</strong>ta della possibilità <strong>di</strong> elaborare una teoria della relazione<br />

paziente-terapeuta. La relazione che fu, invece, teoricamente elaborata,<br />

la “relazione analitica”, è una relazione “come se”: una relazione<br />

paradossale, che non contempla l’interazione tra i suoi partecipanti.<br />

Il terapeuta e il paziente non interagiscono tra <strong>di</strong> loro: il paziente<br />

rivive inconsciamente con l’analista le sue fantasticate storie relazionali<br />

passate e questi, <strong>di</strong>svelandole, le interpreta grazie alla loro<br />

sovrapposizione nella relazione analitica attuale.<br />

Insomma l’analizzando rivive il proprio passato “come se” fosse<br />

il presente mentre l’analista interpreta il presente dell’analizzando<br />

“come se” fosse il suo passato 6 .<br />

2.3. Nella storia della conoscenza scientifica non è frequente che<br />

da uno stesso autore nascano due prospettive antagoniste per leggere i<br />

medesimi eventi. È il caso <strong>di</strong> Freud e dell’universo inconscio delle<br />

interazioni. Pertanto, rispetto a Freud, si è reso necessario precisare<br />

perché il <strong>modello</strong> <strong>comunicativo</strong>-<strong>evolutivo</strong> considera quasi tutte le teorie<br />

pre-psicoanalitiche <strong>di</strong> Breuer e Freud e <strong>di</strong> Freud come antecedenti<br />

storici, mentre non considera tale la psicoanalisi.<br />

Le teorie pre-psicoanalitiche rimasero nel cono d’ombra della<br />

storia e (una volta <strong>di</strong> più) si perse la possibilità <strong>di</strong> teorizzare cosa succeda<br />

esistenzialmente nell’interazione tra paziente e terapeuta.<br />

trovava consensi nella comunità me<strong>di</strong>ca; l'intervento stesso; l'errore chirurgico <strong>di</strong> Fliess; il fatto<br />

che Fliess fosse imme<strong>di</strong>atamente rientrato a Berlino senza seguire il decorso post-operatorio della<br />

paziente.<br />

6 Anche quando le nuove correnti psicoanalitiche danno maggiore importanza agli aspetti interattivi<br />

della relazione, l'interpretazione del transfert dei personaggi appartenenti al vissuto del paziente e<br />

proiettati sull'analista continua, almeno formalmente, a costituire il fattore terapeutico fondamentale;<br />

l'obiettivo della cura viene infatti descritto come la mitigazione del transfert e l'attenuazione delle<br />

falsificazioni (<strong>di</strong>storsioni) del paziente.<br />

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