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modello comunicativo-evolutivo di psicoterapia - Associazione Due ...

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non “vuoti” ma “pieni”, auto-consistenti, che si “tengono”.<br />

Come è ovvio, la metafora è suggestiva e riduttiva allo stesso<br />

tempo, perché i “fiumi” che compongono il sistema globale umano non<br />

sono soltanto due. Sono numerose le coppie <strong>di</strong> fiumi che si uniscono,<br />

stabilmente o per un breve periodo, per scorrere insieme assoggettandosi<br />

l’uno all’altro e arricchendosi reciprocamente. Per esempio<br />

il “corpo” che accompagna sostiene e arricchisce la “mente” e viceversa;<br />

l’“inconscio” che accompagna, sostiene e arricchisce la coscienza<br />

e viceversa, ecc.<br />

La graduale trasformazione dell’essere umano dalla con<strong>di</strong>zione<br />

<strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduo a quella <strong>di</strong> soggetto gli permette <strong>di</strong> mantenersi centrato,<br />

sub-posto nella singolarità delle proprie componenti, anziché es-posto,<br />

col rischio <strong>di</strong> rimanere funzionalmente preso e organizzativamente<br />

<strong>di</strong>pendente. Gli permette altresì l’autonomia evolutiva e l’interazione<br />

con gli altri, nonché il riconoscimento della propria identità <strong>di</strong> soggetto<br />

del proprio genere sessuale, della propria storia, della propria vita,<br />

soggetto della Storia, soggetto sociale.<br />

È tale trasformazione che consente all’essere umano <strong>di</strong> funzionare<br />

simultaneamente sia come protagonista che come con<strong>di</strong>zione necessaria<br />

alla propria evoluzione, cioè <strong>di</strong> “prendersi cura” della propria evoluzione.<br />

Gli dà anche modo <strong>di</strong> costruire delle relazioni nelle quali non è lui il solo<br />

protagonista; quando, infatti, all’in<strong>di</strong>viduo è stato più volte possibile<br />

essere il protagonista esistenziale delle relazioni che contemplano i due<br />

ruoli <strong>di</strong>fferenti, egli <strong>di</strong>venta in grado <strong>di</strong> stabilire e mantenere relazioni con<br />

molteplici protagonisti. E qui ci riferiamo alle relazioni in cui le funzioni<br />

non sono <strong>di</strong>verse ma simmetriche, pariteti-che. Il soggetto può così essere<br />

co-protagonista e co-con<strong>di</strong>zione necessaria nella evoluzione dei rapporti<br />

<strong>di</strong> amicizia, <strong>di</strong> amore, <strong>di</strong> gruppo fra pari.<br />

Ma il processo <strong>di</strong> trasformazione in soggetto metterà via via in<br />

grado l’essere umano <strong>di</strong> partecipare anche a relazioni non paritetiche,<br />

svolgendo ora la funzione <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zione necessaria all’evoluzione <strong>di</strong><br />

altri esseri umani senza cercare <strong>di</strong> usurparne il ruolo <strong>di</strong> protagonista.<br />

Potrà in quel caso <strong>di</strong>venire un adeguato genitore, insegnante, leader,<br />

governante, capogruppo, infermiere, me<strong>di</strong>co, psicoterapeuta, ecc., potrà<br />

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