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modello comunicativo-evolutivo di psicoterapia - Associazione Due ...

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per coloro che la subivano.<br />

Tra il 1892-95 Breuer e Freud elaborarono, tra l’altro: 1) la<br />

teoria “traumatica della rimozione”: alcune situazioni erano così<br />

trauma-tiche per chi le subiva che risultava impossibile mantenerle<br />

nella coscienza e, pertanto, venivano escluse; 2) la “teoria<br />

dell’organizzazione inconscia rimossa”: le situazioni traumatiche<br />

escluse dalla coscienza si organizzavano in una struttura che le<br />

collegava tra loro; i successivi traumi si associavano a quelli già<br />

esistenti e formavano, appunto, un’organizzazione simile ad un<br />

“albero genealogico” <strong>di</strong> <strong>di</strong>scendenze familiari che, oltre alle nuove<br />

associazioni, si univano anche fra loro.<br />

Il lavoro comune fu sospeso quando Breuer decise intempestivamente<br />

<strong>di</strong> non continuare ad applicare il metodo che stavano elaborando,<br />

in seguito alle complicazioni intervenute nella relazione con una<br />

paziente; ancora una volta, come era già accaduto con i primi ipnotisti,<br />

tali complicazioni si <strong>di</strong>mostrarono insuperabili. Sembrava proprio che le<br />

alternative fossero solo due: o non si teneva in minimo conto la relazione,<br />

come alla Salpétrière <strong>di</strong> Charcot o, se si entrava in relazione con il<br />

paziente, si generavano degli eventi che sfuggivano al controllo del<br />

terapeuta.<br />

Lavorando già per proprio conto, Freud scrive l’articolo<br />

Eziologia dell’isteria (1896), in cui sviluppa alcune idee che avrebbero<br />

potuto illuminare nuovamente la questione della relazione pazienteterapeuta<br />

posta dalla “parte inconscia” <strong>di</strong> Victor Race a Puységur. Fra gli<br />

altri temi Freud sviluppa quello delle reazioni apparentemente sproporzionate<br />

degli isterici, sostenendo che i malati (persone che nel passato<br />

hanno dovuto rimuovere tutta una serie <strong>di</strong> ferite traumatiche), <strong>di</strong> fronte a<br />

“un’offesa attuale, benché minima”, reagiscono con tutto l’albero<br />

inconscio <strong>di</strong> offese subite. Perciò le reazioni apparentemente<br />

sproporzionate dei malati appaiono tali solo a chi non conosce tutte le<br />

offese che essi hanno sofferto nel passato.<br />

Articolando questa con le altre sue teorie, Freud avrebbe già<br />

potuto costruire una guida per evitare le offese attuali, benché minime,<br />

che potevano subire i pazienti nella relazione con i loro terapeuti.<br />

Infatti, se le reazioni “apparentemente sproporzionate” erano un<br />

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