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modello comunicativo-evolutivo di psicoterapia - Associazione Due ...

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“protagonista dei processi socio-mentali evolutivi” e le strutture<br />

sociali sono le “con<strong>di</strong>zioni necessarie esterne per la realizzazione<br />

<strong>di</strong> tali processi”.<br />

Ciò che abbiamo appena detto non risulta falso ma incompleto,<br />

poiché esiste una <strong>di</strong>fferenza fondamentale fra la struttura <strong>di</strong><br />

interazione che abbiamo presa ad esempio, cioè quella tra il<br />

“protagonista-embrione” e le sue “con<strong>di</strong>zioni necessarie-utero”, e la<br />

struttura <strong>di</strong> interazione fra il bambino e le sue strutture sociali.<br />

La <strong>di</strong>fferenza fondamentale risiede nel fatto che nell’embrione<br />

l’auto-organizzazione si basa sui principi organizzativi che si trovano<br />

nel co<strong>di</strong>ce genetico dell’embrione stesso. A livello socio-mentale,<br />

invece, i principi <strong>di</strong> organizzazione provengono dalle strutture sociali<br />

e il bambino, per poter <strong>di</strong>ventare protagonista dei propri processi<br />

evolutivi, ha bisogno <strong>di</strong> acquisire prima i principi <strong>di</strong> organizzazione<br />

che staranno poi alla base <strong>di</strong> questi stessi processi 9 . Pertanto,<br />

nell’area socio-mentale, la funzione della “con<strong>di</strong>zione necessaria”<br />

è doppia: dare al bambino i principi <strong>di</strong> organizzazione e rendere<br />

possibile che egli, realizzandoli, si auto-organizzi.<br />

Il problema sta nel “come fornire” i principi <strong>di</strong> organizzazione<br />

socio-mentale in modo tale da consentire al soggetto <strong>di</strong> autoorganizzarsi<br />

sulla loro base. In altre parole, il problema fondamentale<br />

delle persone che svolgono la funzione <strong>di</strong> “con<strong>di</strong>zione necessaria a<br />

livello socio-mentale” è quello <strong>di</strong> “come fornire” ai loro protagonisti<br />

i principi <strong>di</strong> organizzazione, senza intervenire <strong>di</strong>rettamente nei<br />

processi <strong>di</strong> acquisizione degli stessi. Se, infatti, si intervenisse<br />

<strong>di</strong>rettamente, il processo <strong>di</strong> acquisizione dei principi organizzativi<br />

verrebbe determinato dall’esterno, sarebbe cioè etero-organizzato,<br />

impedendo un’evoluzione che è sempre, necessariamente, autonoma.<br />

Il “protagonista dei processi evolutivi” si troverebbe allora<br />

9 Purtroppo a volte si trovano dei bambini cresciuti in un totale isolamento relazionale che non hanno<br />

acquisito i principi <strong>di</strong> organizzazione socio-mentale. Una situazione analoga è quella citata da Maturana<br />

e Varela riguardo le due “bambine lupo” dell'In<strong>di</strong>a cresciute fino agli otto/<strong>di</strong>eci anni con i lupi: la loro<br />

organizzazione socio-mentale non era umana ma bensì da lupo e, per quanto la più grande abbia vissuto<br />

poi molto tempo integrata nella comunità umana (la piccola morì quasi imme<strong>di</strong>atamente), quelli che la<br />

conobbero più da vicino <strong>di</strong>cevano che non arrivò mai ad essere completamente umana.<br />

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