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modello comunicativo-evolutivo di psicoterapia - Associazione Due ...

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abbiamo denominato “acquisizione dello statuto ontologico <strong>di</strong> soggetto”.<br />

Nel <strong>modello</strong> <strong>comunicativo</strong>-<strong>evolutivo</strong> un soggetto è un essere<br />

umano “sostenuto dalla forza della coerenza interna delle<br />

proprie componenti”. Il soggetto è dunque un “bootstrap”: un<br />

sistema che si sostiene grazie alla forza dell’auto-coerenza delle sue<br />

componenti in se stesse e fra <strong>di</strong> loro 11 e questa caratteristica è il<br />

risultato <strong>di</strong> un processo che vede protagonista lo stesso sistema se i<br />

suoi principi <strong>di</strong> organizzazione sono per lo più sufficientemente<br />

evolutivi.<br />

Un soggetto è dunque un essere umano che “si tiene, si<br />

sostiene, si regge” affidandosi alla propria consistenza organizzativa;<br />

un soggetto che si può mantenere dentro i propri confini, variando<br />

adeguatamente le modulazioni della sua frontiera personale fino ad<br />

un’apertura che consenta a se stesso <strong>di</strong> uscirne e ad altri <strong>di</strong> entrarvi.<br />

Il <strong>modello</strong> <strong>comunicativo</strong>-<strong>evolutivo</strong> utilizza un’immagine<br />

metaforica per descrivere la con<strong>di</strong>zione ontologica del soggetto: “il<br />

fiume sopra il fiume e il fiume sotto il fiume”. L’immagine cerca <strong>di</strong><br />

suggerire un’organizzazione specifica che intercorre tra le <strong>di</strong>stinte<br />

componenti e sotto-componenti del sistema globale umano nel quale<br />

il “fiume” <strong>di</strong> sotto “tiene” quello <strong>di</strong> sopra e quello <strong>di</strong> sopra “tiene”<br />

quello <strong>di</strong> sotto 12 .<br />

Quel che vogliamo <strong>di</strong>re è che un soggetto è un essere umano che<br />

nei suoi comportamenti suggerisce l’immagine dei due fiumi: che si<br />

tratti <strong>di</strong> comportamenti corporei, affettivi, cognitivi o sociali, egli dà<br />

l’impressione <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà e <strong>di</strong> sostanzialità, risultando comportamenti<br />

11 Il termine “bootstrap” è un'espressione i<strong>di</strong>omatica nordamericana che significa “sostenersi ai lacci dei<br />

propri stivali” e in<strong>di</strong>ca un sistema che sorregge se stesso dall'interno grazie alla coerenza delle relazioni<br />

che le sue componenti mantengono con se stesse e con le altre componenti del sistema. Tutti i sistemi<br />

viventi sono naturalmente auto-coerenti, sono dei “bootstrap”. In questo significato <strong>di</strong> auto-coerenza è<br />

stato usato per la prima volta da Chew, un astronomo, che se ne servì per riferirsi alla coerenza<br />

dell'Universo.<br />

12 La metafora è stata introdotta dall'analista junghiana C. Pinkola Estés per riferirsi al sistema inconscio<br />

selvaggio e saggio. Nel presente <strong>modello</strong> tuttavia, il suo significato è molto più vasto in quanto descrive<br />

metaforicamente un'organizzazione formale, una struttura, una relazione fra componenti e un'immagine<br />

che evoca la forma umana <strong>di</strong> essere sistema complesso.<br />

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