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modello comunicativo-evolutivo di psicoterapia - Associazione Due ...

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protagonista il <strong>modello</strong> relazionale dei due fiumi che si accompagnano<br />

poiché insieme formano un’area <strong>di</strong> interessere, “né uno né due”, allo<br />

stesso tempo delimitati ma uniti uno all’altro, uno che accompagna<br />

sempre l’altro. Attraverso la compassione la “con<strong>di</strong>zione necessaria” si<br />

unisce ai sentimenti ed ai pensieri del suo protagonista, pur senza perdersi,<br />

giacché mantiene una grande apertura dei suoi confini personali<br />

ma, allo stesso tempo, una grande concentrazione in se stessa,<br />

concentrazione vuota <strong>di</strong> contenuti personali.<br />

Il protagonista avverte in modo naturalmente inconscio tale<br />

<strong>di</strong>sposizione della sua “con<strong>di</strong>zione necessaria”, percependola come la<br />

forza costruttiva e positiva che lo sostiene nel centro interattivo della<br />

relazione e che lo rende, appunto, il protagonista esistenziale della<br />

relazione (esperienza che <strong>di</strong> solito è la prima della sua vita). La compassione<br />

della “con<strong>di</strong>zione necessaria” è il sostegno che consente al<br />

protagonista, da un lato, <strong>di</strong> trovare la forza <strong>di</strong> entrare nelle proprie<br />

zone mutilate, involutive; dall’altro <strong>di</strong> consolidare le iniziali<br />

realizzazioni evolutive, costantemente sottoposte all’attacco dei<br />

principi organizzativi involutivi ancora operanti.<br />

c. Formulare gli interventi comunicativi ogni qualvolta un suo<br />

comportamento abbia avviato nel protagonista un percorso involutivo<br />

parassitario.<br />

Il protagonista esplicita questa “necessità inconscia <strong>di</strong> intervento<br />

verbale” producendo nella stessa seduta i tre elementi già menzionati:<br />

qualcosa <strong>di</strong> detto/fatto dalla sua “con<strong>di</strong>zione necessaria”; associazioni<br />

libere che mostrino alcune caratteristiche inconsciamente percepite su<br />

quel “qualcosa”; sintomi, blocchi, eventi negativi che gli sono accaduti<br />

e che probabilmente sono reazioni avviate o riattivate dalle sue percezioni,<br />

le une e le altre ugualmente inconsce.<br />

Come abbiamo già detto, la struttura degli interventi comunicativi<br />

ripropone i tre elementi forniti dal protagonista: con<strong>di</strong>zione necessaria,<br />

“io ho detto/fatto questo, lei parlando <strong>di</strong> questi argomenti ci<br />

mostra che ha percepito questi elementi significanti; questi (sintomi,<br />

blocchi) sono possibili reazioni inconsce generate da tali percezioni”.<br />

È compito della “con<strong>di</strong>zione necessaria” verificare successivamente,<br />

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