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modello comunicativo-evolutivo di psicoterapia - Associazione Due ...

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avvicinarsi al cibo, quando vuole muoversi non è in grado <strong>di</strong> farlo ed<br />

impiegherà degli anni per imparare a correre sfuggendo al pericolo.<br />

Molti più anni ancora dovranno passare perché egli <strong>di</strong>venga un essere<br />

umano autonomo, in grado <strong>di</strong> essere la con<strong>di</strong>zione necessaria alla sua<br />

stessa evoluzione.<br />

La Natura ha perciò dotato il maestro naturale <strong>di</strong> un’altra funzione:<br />

quella <strong>di</strong> “protettore naturale”. Il protettore naturale è un adulto<br />

che può mantenere la propria prospettiva esperta potendosi però<br />

contemporaneamente collocare in quella del suo inesperto, riuscendo<br />

così a capire ciò <strong>di</strong> cui questi ha bisogno e realizzando l’azione adeguata<br />

per venire incontro alla richiesta.<br />

È proprio grazie al protettore naturale che il piccolo umano, così<br />

come quello <strong>di</strong> altri mammiferi, riesce a sopravvivere ai pericoli inerenti<br />

al lungo “stato <strong>di</strong> inermità” (bisogni che non può sod<strong>di</strong>sfare e<br />

situazioni <strong>di</strong> pericoli esterni).<br />

La caratteristica necessaria per essere un protettore naturale è la<br />

capacità della doppia prospettiva: quella cioè <strong>di</strong> sentire e vedere il<br />

mondo come l’inesperto e, allo stesso tempo, <strong>di</strong> compiere un’adeguata<br />

azione da esperto. La funzione materna <strong>di</strong> protettore naturale e la<br />

doppia prospettiva dell’esperto possono considerarsi l’inizio della<br />

capacità umana <strong>di</strong> compassione.<br />

Così come accade con molte altre proprietà emergenti, quella<br />

della doppia prospettiva del protettore naturale sembra avere acquisito,<br />

nel tempo, numerose altre funzioni completamente nuove, che si<br />

<strong>di</strong>staccano da quella originaria <strong>di</strong> accu<strong>di</strong>re i piccoli “inermi”.<br />

Le caratteristiche del protettore naturale si sono perciò trasmesse<br />

dalle donne anche ai loro figli maschi, poiché attualmente sia le donne<br />

che gli uomini le possono sviluppare. Anzi, sembra proprio che la<br />

capacità <strong>di</strong> compassione sia attualmente <strong>di</strong>venuta una caratteristica<br />

necessaria a tutti i rapporti umani.<br />

La doppia prospettiva può essere, inoltre, collegata allo sviluppo<br />

<strong>di</strong> forti capacità umane (Jaynes, nel libro già citato, sviluppa appunto<br />

l’ipotesi della nascita relativamente recente e travagliata della coscienza<br />

<strong>di</strong> sé, così come noi la conosciamo adesso) quali quella <strong>di</strong> prevedere<br />

(vedere ciò che ancora non c’è); d’interessarsi a tutto ciò che è<br />

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