modello comunicativo-evolutivo di psicoterapia - Associazione Due ...
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alcuni <strong>di</strong> questi non lo saranno mai; inoltre, si accorgerà che altri progetti<br />
che aveva non erano poi così importanti (quelli che realizzavano delle<br />
passioni inutili). Conosce molto <strong>di</strong> più se stesso e la sua storia perché ora<br />
si capisce e trova un senso a quello che gli è accaduto. Quello che<br />
felicemente non capisce, è come mai i sintomi che aveva prima, <strong>di</strong> cui si<br />
ricorda e che talvolta ad<strong>di</strong>rittura si riaffacciano, non riescano più a<br />
determinarlo.<br />
Il protagonista ora si sente vivo, più intero, ma non saprà che la<br />
parte più importante del processo terapeutico è avvenuta nei livelli<br />
inconsci del rapporto e della sua propria organizzazione. Essere un<br />
sistema complesso-<strong>evolutivo</strong> gli sarà naturale, come gli sarà naturale<br />
essere un soggetto e apparire agli altri come “più profondo”, con “più<br />
personalità”, più presente nella sua vita, ecc. (trasmetterà l’immagine del<br />
fiume sopra il fiume e del fiume sotto il fiume). Si <strong>di</strong>menticherà <strong>di</strong> come<br />
stava (ed era) all’inizio della terapia e, mentre questa perdura, la sua<br />
tensione sarà sempre focalizzata in avanti su quello che ancora non può,<br />
non è, non riesce.<br />
Infine, ad un certo momento, inizierà a perdere il forte interesse e<br />
il senso <strong>di</strong> urgenza che lo avevano accompagnato nel corso della terapia<br />
e comincerà a considerare che quel tempo e quel denaro potrebbero esser<br />
spesi per obiettivi che gli appariranno più vitali; porrà allora il problema<br />
<strong>di</strong> terminare la terapia ma, anche se domanderà alla “con<strong>di</strong>zione<br />
necessaria” opinioni e consigli, dovrà decidere da solo quando e in quale<br />
modo finirla.<br />
Il protagonista ormai sa che il processo <strong>di</strong> cambiamento non è<br />
concluso, semplicemente è <strong>di</strong>venuto possibile. Egli non vuole continuare<br />
a cambiare nella terapia, poiché ora desidera continuare a cambiare con<br />
altri e da solo. Il ruolo della “con<strong>di</strong>zione necessaria” e della terapia<br />
andranno via via ad appannarsi: apparivano come il punto focale della<br />
vita ed ora gradualmente stanno <strong>di</strong>ventando ombre...<br />
Così deve essere poiché la relazione <strong>di</strong> terapia, non appartenendo<br />
al percorso <strong>evolutivo</strong> naturale delle relazioni umane, ha un solo destino:<br />
estinguersi.<br />
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