modello comunicativo-evolutivo di psicoterapia - Associazione Due ...
modello comunicativo-evolutivo di psicoterapia - Associazione Due ...
modello comunicativo-evolutivo di psicoterapia - Associazione Due ...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
accompagna, creando continuamente nuove articolazioni tra <strong>di</strong> loro.<br />
Questa prospettiva teorica del <strong>modello</strong> ha una ricaduta tecnica<br />
notevole, per esempio nella questione della <strong>psicoterapia</strong> dell’anoressia.<br />
È evidente che l’anoressia è una metaforizzazione della funzione<br />
alimentare che acquisisce così dei contenuti simbolici che violentano<br />
la sua autonomia funzionale. Se un terapeuta “interpreta” al paziente<br />
ano-ressico i contenuti simbolici del suo sintomo, altro non fa che<br />
enfatizzare una metaforizzazione del corpo, un’apertura artificiosa tra<br />
l’organizzazione mentale e quella fisiologica. Una “con<strong>di</strong>zione<br />
necessaria” non dovrebbe farlo, proprio perché è tenuta a rispettare<br />
l’autonomia organizzativa, per il momento solo virtuale, tra il corpo e<br />
la mente; autonomia che peraltro i protagonisti vanno acquisendo<br />
proprio quando i contenuti simbolici iniziano a viaggiare nel fiume<br />
della mente e il corpo si va demetaforizzando.<br />
Sulla scorta <strong>di</strong> quanto detto proviamo adesso ad approfon<strong>di</strong>re<br />
l’analisi della funzione della “con<strong>di</strong>zione necessaria”, tentando <strong>di</strong><br />
rispondere alla domanda: come può la “con<strong>di</strong>zione necessaria” rispettare<br />
i livelli organizzativi (le delimitazioni) e le articolazioni (i significati)<br />
del protagonista? Oltre ai mo<strong>di</strong> che abbiamo già menzionato (cioè<br />
offrendo i principi <strong>di</strong> organizzazione attraverso gli esempi dei propri<br />
comportamenti), la “con<strong>di</strong>zione necessaria” può farlo rispettando<br />
rigorosamente la delimitazione insita nella scelta iniziale del<br />
protagonista: lavorare su <strong>di</strong> sé in una <strong>psicoterapia</strong>. Detto in altro modo,<br />
la “con<strong>di</strong>zione necessaria” deve mantenere ben limitato l’intervento<br />
terapeutico all’ambito dei principi <strong>di</strong> organizzazione socio-mentale.<br />
Tale delimitazione dell’ambito si esprime nei vincoli della “con<strong>di</strong>zione<br />
necessaria” verso il protagonista.<br />
Descriviamone alcuni: la “con<strong>di</strong>zione necessaria” non può toccare<br />
il suo protagonista (delimitazione corpo-mente), non può fare<br />
alcun commento sul suo aspetto fisico (delimitazioni dell’ambito della<br />
<strong>psicoterapia</strong>), non può dare contenuti psicologici a comportamenti non<br />
verbali del protagonista (delimitazione/articolazioni corpo-mente), non<br />
può interpretare contenuti “interni”, poiché “stanno dentro” la frontiera<br />
personale del protagonista (delimitazione protagonista-con<strong>di</strong>zione<br />
necessaria), non può fare commenti circa le persone in relazione col<br />
61