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modello comunicativo-evolutivo di psicoterapia - Associazione Due ...

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lasciarla parlare liberamente. La percezione inconscia del danno provocato<br />

da queste caratteristiche ha avviato nuovamente la sua depressione,<br />

la sua sensazione d’impotenza e <strong>di</strong> mancanza <strong>di</strong> senso. Queste<br />

percezioni e reazioni inconsce non le appaiono connesse con il mio<br />

intervento, poiché ha pensato <strong>di</strong> essere lei stesso a non voler arrivare a<br />

fondo nel <strong>di</strong>scorso mentre, inconsciamente, ha percepito che ero io che,<br />

interrompendola, non l’ho permesso”.<br />

La verifica <strong>di</strong> questo secondo intervento verbale segue lo stesso<br />

proce<strong>di</strong>mento mostrato per quello precedente: le caratteristiche positive/costruttive<br />

o negative/<strong>di</strong>struttive dei temi e dei personaggi delle<br />

libere associazioni che lo seguono.<br />

Se il secondo intervento verbale avesse ricevuto una<br />

valutazione inconscia positiva/costruttiva, Langs non avrebbe ripreso<br />

la sequenza interattiva conscia/inconscia iniziata con il suo primo<br />

intervento verbale.<br />

4.1.2. Si può verificare che i pazienti valutano come<br />

positivi/costruttivi soltanto gli interventi verbali del terapeuta che<br />

hanno la seguente struttura: “io ho detto/ fatto questo (qualcosa <strong>di</strong><br />

menzionato, anche <strong>di</strong> passaggio, dal paziente); lei attraverso questi temi<br />

(associazioni libere successive) comunica che ha percepito<br />

inconsciamente queste caratteristiche (spostate e simbolizzate nelle<br />

associazioni) nel mio intervento. Queste (sintomi, blocchi, ricor<strong>di</strong><br />

affettivamente intensi <strong>di</strong> fatti negativi accaduti) sono le probabili<br />

reazioni a ciò che ho detto o fatto, generate a livello inconscio dalle sue<br />

percezioni”.<br />

Questa è la struttura generale degli “interventi comunicativi”; in<br />

essi il terapeuta verbalizza sempre il nesso adeguato fra le percezioni/reazioni<br />

generate a livello inconscio e alcuni specifici elementi traumatici<br />

che egli ha introdotto in una particolare sequenza d’interazione.<br />

Vedremo successivamente perché le sequenze d’interazione che richiedono<br />

<strong>di</strong> essere verbalizzate dal terapeuta si leggono sempre partendo da<br />

qualcosa <strong>di</strong> inadeguato (traumatico) detto o fatto da lui.<br />

4.1.3. Per l’approccio <strong>comunicativo</strong>, sono questi interventi<br />

verbali che portano alla guarigione dei pazienti. Il paradosso<br />

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