modello comunicativo-evolutivo di psicoterapia - Associazione Due ...
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Dicono i filosofi bud<strong>di</strong>sti che, all’inizio del viaggio durante il<br />
quale incontreremo il Budda dentro <strong>di</strong> noi, una montagna è solamente<br />
una montagna, un fiume è solamente un fiume. Continuando il viaggio<br />
le montagne non sono più montagne e i fiumi non sono più fiumi, ma<br />
alla fine del viaggio una montagna è una montagna e un fiume è un<br />
fiume. Senza cercare <strong>di</strong> identificare la figura del filosofo bud<strong>di</strong>sta con<br />
quella della funzione <strong>di</strong> “con<strong>di</strong>zione necessaria”, si può <strong>di</strong>re che i<br />
comportamenti <strong>di</strong> quest’ultima hanno bisogno <strong>di</strong> tendere a quel modo<br />
<strong>di</strong> essere che rende possibile vedere che una montagna è una montagna<br />
e un fiume è un fiume. Allora, per la “con<strong>di</strong>zione necessaria” aprire la<br />
porta al protagonista è aprire la porta al protagonista, guardarlo è<br />
guardarlo, sorridergli è sorridergli, rispondere alle sue domande è<br />
rispondergli, riscuotere gli onorari è riscuotere gli onorari.<br />
d. Mantenere stabile la posizione corporea, affettiva e cognitiva<br />
della compassione.<br />
La compassione è una con<strong>di</strong>zione necessaria all’evoluzione del<br />
protagonista perché la possibilità <strong>di</strong> doppia prospettiva è <strong>di</strong>venuta una<br />
componente richiesta non solo a tutti gli esperti/maestri/protettori<br />
naturali della specie umana, ma anche ad ogni singolo essere umano; è<br />
una componente richiesta in tutti i rapporti tra esseri umani ed in generale<br />
dall’attuale con<strong>di</strong>zione del mondo vivente.<br />
La compassione è un amore terapeutico adeguato al protagonista.<br />
L’usuale silenzio pieno <strong>di</strong> compassione della “con<strong>di</strong>zione necessaria”<br />
configura un’azione amorevole e adeguata verso il protagonista: la<br />
“con<strong>di</strong>zione necessaria” lo accompagna, gli sta accanto, protegge la<br />
sua auto-organizzazione/evoluzione, è pronto a parlare se lui glielo<br />
chiede.<br />
Viceversa, qualunque comportamento interpretativo o “concreto”<br />
(scrivere durante la seduta, prendere caffè, fumare, uscire, rispondere<br />
al telefono, ecc.) viene percepito inconsciamente dal protagonista<br />
come un’azione inadeguata della sua “con<strong>di</strong>zione necessaria”, come<br />
una insostenibile mancanza <strong>di</strong> compassione che avvia nel protagonista<br />
percezioni/reazioni inconsce <strong>di</strong>struttive.<br />
La compassione della “con<strong>di</strong>zione necessaria” offre al suo<br />
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