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Dizionario Filosofico Integrale - Eliohs

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I suoi due antagonisti, alla fine, furono costretti a farlo tacere, riconoscendo che prodigare immagini<br />

gigantesche e chiamare il cielo, la terra e gl’inferi in proprio soccorso era più facile di quanto<br />

avessero pensato; sostennero, tuttavia, che mescolare tenerezza e patetico al sublime costituiva il<br />

colmo dell’arte.<br />

«Esiste, per esempio – disse l’Oxoniense –, qualcosa di più edificante e, nello stesso tempo, di più<br />

voluttuoso che vedere Giove a letto con la propria moglie sul monte Ida?».<br />

Lord Chesterfield prese allora la parola : «Signori – disse –, vi chiedo scusa se m’immischio nella<br />

discussione; forse, per i Greci, un dio che va a letto con la propria moglie su una montagna era una<br />

cosa molto interessante; ma non vedo che cosa ci si possa trovare di tanto squisito e avvicente. Sarei<br />

d’accordo con voi che lo scialle che i commentatori e gl’imitatori si sono compiaciuti di chiamare la<br />

cintura di Venere è un’immagine affascinante; ma non ho mai capito che cosa fosse un soporativo,<br />

né come Giunone potesse pensare di ricevere le carezze del padrone degli dèi per farlo dormire. Un<br />

dio davvero buffo che si addormenta per così poco! Vi giuro che quando ero giovane, io non mi<br />

addormentavo così facilmente. Ignoro se sia nobile, gradevole, interessante, spiritoso e decente fare<br />

dire a Giunone rivolta a Giove: “Se proprio volete accarezzarmi, saliamo in cielo nel vostro<br />

appartamento, che è opera di Vulcano e la cui porta chiude così bene che nessuno degli dèi vi può<br />

entrare”.<br />

«Non mi capacito nemmeno come il Sonno, che Giunone prega di fare addormentare Giove, possa<br />

essere un dio così vispo. Arriva in un attimo dalle isole di Lemno e di Imbro al monte Ida: è bello<br />

partire da due isole contemporaneamente: da lì, sale sul monte su un pino, subito corre alle navi dei<br />

Greci, cerca Nettuno; lo trova, lo scongiura di dare quel giorno la vittoria all’esercito greco, e<br />

ritorna a Lemno con rapido volo. Non ho visto nulla di più guizzante di quel Sonno [Iliade, XIV,<br />

214-359].<br />

«In conclusione, se, in un poema epico, bisogna proprio andare a letto con qualcuno, confesso che<br />

preferisco cento volte gli appuntamenti di Alcina con Ruggero e di Armida con Rinaldo [L. Ariosto,<br />

Orlando furioso, VII; T. Tasso, Gerusalemme liberata, XIV ].<br />

«Venite, mio caro Fiorentino, a leggermi quei due canti ammirevoli dell’Ariosto e del Tasso».<br />

Il Fiorentino non si fece pregare. Lord Chesterfield ne fu incantato. Lo Scozzese, nel frattempo,<br />

rileggeva Fingal; il professore di Oxford rileggeva Omero: e tutti erano contenti.<br />

Insomma, per concludere, beato colui che, privo di ogni pregiudizio, è sensibile al valore degli<br />

antichi e dei moderni, apprezza i loro pregi, conosce il loro difetti, e li perdona. [r.c.]<br />

Annali<br />

Quanti popoli sono esistiti a lungo, e tuttora esistono, senza annali! In tutta l’America, ossia nella<br />

metà del nostro globo, di annali ne esistevano solo in Messico e in Perù; e, per di più, non erano<br />

molto antichi. E, inoltre, cordicelle annodate non sono libri che possano fornire molti dettagli.<br />

I tre quarti dell’Africa non ebbero mai annali: e ancora oggi, presso le nazioni più civilizzate,<br />

perfino presso quelle che hanno fatto maggiormente uso e abuso dell’arte di scrivere, si può contare<br />

sempre, almeno fino a oggi, che il novantanove per cento del genere umano non sa ciò che è<br />

accaduto nel loro paese quattro generazioni prima e a stento conosce il nome di un bisavolo. Quasi<br />

tutti gli abitanti dei borghi e dei villaggi si trovano in tale situazione; pochissime famiglie<br />

conservano titoli relativi ai loro possedimenti. Quando si tengono processi sui confini di un campo<br />

o di un prato, il giudice decide in base a quanto riferiscono gli anziani: il titolo è il possesso. Alcuni<br />

grandi avvenimenti si trasmettono di padre in figlio, e passando di bocca in bocca si alterano<br />

completamente; non esistono altri annali.<br />

Considerate tutti i villaggi della nostra Europa tanto civile, illuminata, ricca d’immense biblioteche,<br />

e che oggi sembra gemere sotto il peso enorme dei libri. Al massimo due uomini per villaggio,<br />

all’incirca, sanno leggere e scrivere. La società, da ciò, non riceve alcun danno. Tutti i lavori<br />

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