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Dizionario Filosofico Integrale - Eliohs

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poeta fosse incorso. In poche parole, Boileau si è burlato di Perrault molto più di quanto abbia<br />

difeso Omero.<br />

Sull’ingiustizia e la malafede di Racine nella disputa contro Perrault<br />

su Euripide e le licenze di Brumoy<br />

Racine ricorse allo stesso artificio, perché era, per lo meno, altrettanto maligno di Boileau. Benché<br />

non abbia fatto, come quest’ultimo, della satira il proprio interesse principale, gode del piacere di<br />

umiliare i propri avversari per una piccola svista del tutto perdonabile in cui erano incorsi a<br />

proposito di Euripide e, nello stesso tempo, di sentirsi molto superiore allo stesso Euripide.<br />

Schernisce quanto più può quello stesso Perrault e i suoi sostenitori 6 a proposito della loro critica<br />

dell’Alcesti di Euripide, in quanto quei signori erano stati sfortunatamente fuorviati da una edizione<br />

scorretta di Euripide e avevano preso alcune battute di Admeto per quelle di Alceste: ma ciò non<br />

impedisce che Euripide avesse completamente torto per il modo in cui fa parlare Admeto rivolto a<br />

suo padre. Admeto gli rimprovera aspramente di non essere morto per lui.<br />

«Cosa? – gli risponde suo padre, il re – a chi rivolgete, di grazia, un discorso così altero? Forse a<br />

qualche schiavo di Lidia o di Frigia? Non sapete che sono nato libero e Tessalo? [Bel discorso per<br />

un re e per un padre!] Mi oltraggiate come se fossi l’ultimo degli uomini. Quale legge dice che i<br />

padri devono morire per i loro figli? Quaggiù ognuno per sé. Ho adempiuto i miei doveri verso di<br />

voi. Che torto vi faccio? Vi chiedo di morire per me? La luce è preziosa per voi; lo è forse meno per<br />

me?… Mi accusate di viltà… Vile siete voi, che non vi siete vergognato di costringere vostra<br />

moglie a morire per voi per farvi vivere… Dopo di ciò, non vi si addice di trattare da vigliacchi<br />

coloro che si rifiutano di fare per voi ciò che voi stesso non avete avuto il coraggio di fare…<br />

Credetemi, statevene zitto… Amate la vita, anche gli altri l’amano altrettanto… Siate certo che si<br />

mi offendete un’altra volta, udirete da parte mia cattiverie che non saranno menzogne» [Euripide,<br />

Alcesti, 675-690, 696-705].<br />

Il coro prende allora la parola: «Basta così ed è già fin troppo da entrambe le parti: smettetela,<br />

vecchio, smettetela di maltrattare a parole vostro figlio» [Alcesti, 706-707].<br />

Il coro, mi pare, avrebbe dovuto piuttosto redarguire duramente il figlio per aver parlato molto<br />

brutalmente al padre e avergli rimproverato così aspramente di non essere morto.<br />

Il seguito della scena è tutto in questo stile.<br />

Ferete, al proprio figlio – Parli contro tuo padre, senza essere stato offeso.<br />

Admeto – Ah, ho visto che amate vivere a lungo.<br />

Ferete – E tu, non accompagni nella tomba colei che è morta per te?<br />

Admeto – Ah, sei il più infame degli uomini, questa è la prova della tua viltà.<br />

Ferete – Almeno non potrai dire ch’ella sia morta per me.<br />

Admeto – Volesse il cielo che tu ti trovassi in una situazione da aver bisogno di me!<br />

Il padre – Puoi fare di meglio, sposati molte donne, in modo che muoiano per farti vivere più a lungo.<br />

[Alcesti, 713-720]<br />

Dopo questa scena, un domestico viene ad annunciargli all’orecchio l’arrivo di Ercole. «C’è uno<br />

straniero – dice – che ha aperto la porta da sé, si è seduto a tavola; si irrita perché non gli viene<br />

servito da mangiare abbastanza sollecitamente, si riempie continuamente di vino la coppa, beve a<br />

lunghi sorsi del rosso e del chiaretto, e non la smette mai di bere e cantare canzonacce che paiono<br />

ululati, senza curarsi del re e di sua moglie che piangiamo. È di certo un qualche astuto furfante, un<br />

vagabondo, un assassino» [Alcesti, 751-766].<br />

Può sembrare strano che Ercole venga preso per un astuto furfante; non lo è meno il fatto che<br />

nessuno in casa conosca Ercole, amico di Admeto. Ancora più strano è che Ercole non sappia della<br />

morte di Alceste, proprio mentre lo stavano portando alla tomba.<br />

6 Cfr. J. Racine, Prefazione a Ifigenia.<br />

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