Dizionario Filosofico Integrale - Eliohs
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loro mortali nemici, e aizzato i popoli contro di loro. Va da sé, pure, che gli Ebrei, dediti com’erano<br />
all’intermediazione e all’usura, non abbiano predicato contro l’antica religione dell’Impero, mentre<br />
i cristiani, completamente immersi nelle loro controversie, abbiano predicato contro il culto<br />
pubblico, cercato di distruggerlo, bruciato spesso i templi, fatto a pezzi le statue consacrate, come<br />
fecero san Teodoro ad Amasea 507 e san Poliuto a Mitilene 508 .<br />
I cristiani ortodossi, sicuri che la loro religione fosse l’unica vera, non ne tolleravano altre. Perciò,<br />
furono anch’essi ben poco tollerati. Alcuni vennero sottoposti al supplizio e morirono per la fede:<br />
furono questi i màrtiri.<br />
Questo nome è così venerabile che non dovrebbe essere conferito con troppa liberalità; non è<br />
consentito appropriarsi del nome e delle insegne di una casata cui non si appartiene. Sono state<br />
istituite pesanti sanzioni contro coloro che hanno l’ardire di fregiarsi con la croce di Malta o di San<br />
Luigi senza essere cavalieri di questi ordini.<br />
Il dotto Dodwell, l’abile Middleton, il giudizioso Blondel, il meticoloso Tillemont, il perspicace<br />
Launoy e molti altri, tutti zelanti per la gloria dei veri màrtiri, hanno espunto dal loro catalogo una<br />
grande quantità di sconosciuti ai quali si era largito questo importante appellativo. Abbiamo già<br />
osservato 509 che questi dotti avevano dalla loro l’assenso formale di Origene, il quale, nella sua<br />
Confutazione di Celso, confessa che ci sono stati pochi màrtiri, e per giunta di tanto in tanto, e che è<br />
facile contarli.<br />
Ciò nonostante, il benedettino Ruinart, che si fa chiamare don Ruinart, anche se non è spagnolo, ha<br />
combattuto tutti quei dotti personaggi 510 . Ci ha offerto, con candore, molte storie di màrtiri che sono<br />
apparse molto sospette ai critici. Parecchie persone assennate hanno messo in dubbio alcuni<br />
aneddoti concernenti la totalità delle leggende riferite da don Ruinart.<br />
1) Santa Sinforosa e i suoi sette figli. Gli scrupoli cominciano con santa Sinforosa e i suoi sette figli<br />
martirizzati assieme a lei, cosa che appare subito troppo ispirata ai sette Maccabei. Non si sa da<br />
dove provenga questa leggenda, e già questo è un buon motivo per essere scettici.<br />
In essa si narra che l’imperatore Adriano volle interrogare di persona la sconosciuta Sinforosa, per<br />
sapere se fosse cristiana. Gli imperatori si assumevano raramente una tale incombenza. Sarebbe<br />
stata una cosa altrettanto straordinaria che se Luigi XIV avesse sottoposto a interrogatorio un<br />
ugonotto. Dovremmo tenere presente, inoltre, che Adriano, lungi dall’essere un persecutore dei<br />
cristiani, fu il loro più grande protettore.<br />
Egli ebbe dunque una lunghissima conversazione con Sinforosa; e, adirandosi, le disse: «Ti<br />
sacrificherò agli dèi», come se gli imperatori romani, nelle loro devozioni, sacrificassero delle<br />
donne. Poi la fece gettare nell’Aniene, il che non era un modo usuale di fare sacrifìci.<br />
Successivamente fece fendere in due uno dei suoi figli dalla metà della fronte fino al pube; un<br />
secondo da un fianco all’altro; un terzo venne sottoposto al supplizio della ruota; un quarto fu<br />
trafitto allo stomaco; un quinto dritto al cuore; un sesto alla gola; il settimo morì per una serie di<br />
aghi conficcati nel petto. L’imperatore Adriano amava la varietà. Ordinò che fossero seppelliti<br />
presso il tempio di Ercole, sebbene nessuno venisse sepolto in Roma, tanto meno vicino ai templi,<br />
cosa che sarebbe parsa un’orribile profanazione. La leggenda aggiunge che il pontefice del tempio<br />
chiamò il luogo della loro sepoltura «I sette biotanati».<br />
Se era raro che a Roma venisse eretto un momento in onore di persone trattate in questo modo, non<br />
meno raro era che un sacerdote si incaricasse dell’iscrizione, e per giunta che questo sacerdote<br />
romano facesse loro un epitaffio in greco. Ma quel che è ancor più insolito, è la tesi che la parola<br />
biotanates significhi «i sette suppliziati». Biotanates è una parola inventata che non si trova in<br />
507 Teodoro, che subì il martirio tra il 306 e il 311, incendiò il tempio della gran madre degli dèi Cibele che sorgeva al<br />
centro di Amasea (l’odierna Amasya, in Turchia, a ridosso del Mar Nero).<br />
508 Costretto da un editto dell’imperatore Decio (201-251) a sacrificare agli dèi, ne fece a pezzi alcune statue e per<br />
questo patì molti tormenti, fino ad essere decapitato e battezzato nel suo stesso sangue. Cfr. Voltaire, Traité sur la<br />
tolérance, cap. IX (1763).<br />
509 Si veda la voce Chiesa.<br />
510 Negli Acta primorum martyrum sincera et selecta (1689; tradotti in francese nel 1708).<br />
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