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Dizionario Filosofico Integrale - Eliohs

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In effetti, come resistere all’autorità di un testimone oculare illuminato, e disinteressato, dato che,<br />

all’epoca, Dionigi era ancora pagano?<br />

Siccome queste presunte lettere di Dionigi furono falsificate solo verso il V o il VI secolo, Eusebio<br />

di Cesarea si era limitato ad addurre la testimonianza di Flegone, liberto di Adriano 196 . Anche<br />

quest’autore erano pagano, e aveva scritto la storia delle olimpiadi, in sedici libri, dalle origini fino<br />

al 140 dell’era volgare. Gli viene fatto dire che, durante il quarto anno della duecentoduesima<br />

olimpiade si verificò la più grande eclissi di sole che si fosse mai vista; il giorno si mutò in notte<br />

all’ora sesta; si potevano vedere le stelle e un terremoto distrusse diversi edifici della città di Nicea,<br />

in Bitinia. Eusebio aggiunge che gli stessi avvenimenti si trovano riferiti nei monumenti antichi dei<br />

Greci come accaduti durante il diciottesimo anno del regno di Tiberio. Si ritiene che Eusebio<br />

intenda parlare di Tallo 197 , storico greco, già citato da Giustino, Tertulliano e Giulio Africano;<br />

siccome, però, né l’opera di Tallo né quella di Flegone sono giunte fino a noi, si può giudicare<br />

dell’esattezza delle due citazioni solo in via d’ipotesi.<br />

È vero che il Chronicon paschale dei Greci, come pure san Girolamo, Anastasio, l’autore della<br />

Historia miscellanea, e Freculfo di Luxem 198 tra i Latini, convergono tutti nel riferire il frammento<br />

di Flegone nello stesso modo e concordano nel leggere lo stesso numero di Eusebio. Ma è noto che<br />

questi cinque testimoni, addotti come concordi nella loro deposizione, hanno tradotto o copiato il<br />

passo non da Flegone stesso, ma da Eusebio, che, per primo, l’ha citato; e Giovanni Filopono 199 ,<br />

che aveva letto Flegone, lungi dall’essere d’accordo con Eusebio, se ne discosta di due anni. Si<br />

potrebbero nominare anche Massimo e Madela, in quanto sono vissuti all’epoca in cui l’opera di<br />

Flegone circolava ancora, e allora ecco che cosa ne risulta: cinque degli autori citati sono copisti o<br />

traduttori di Eusebio. Filopono, là, dove dichiara di stare riportando le esatte parole di Flegone,<br />

legge in modo diverso, Massimo in un modo diverso ancora, e Madela in un quarto modo ancora;<br />

talché sono ben lungi dal riferire il passo nella stessa maniera.<br />

D’altronde, abbiamo la prova indubbia dell’infedeltà di Eusebio in materia di citazioni. Costui<br />

asserisce che i Romani avevano eretto una statua a Simone, che noi chiamiamo il Mago, una statua<br />

con questa iscrizione: Simoni deo sancto, «A Simone dio santo» 200 . Su ciò Teodoreto,<br />

sant’Agostino, san Cirillo di Gerusalemme, Clemente Alessandrino, Tertulliano e san Giustino<br />

concordano pienamente con Eusebio tutti e sei; san Giustino, che dice di aver visto la statua,<br />

c’informa che era posta tra i due ponti sul Tevere, ossia sull’isola formata dal fiume. Tuttavia,<br />

l’iscrizione, che venne dissotterrata a Roma nel 1574, nel luogo indicato da Giustino, recita: Semoni<br />

Sanco deo Fidio, «Al dio Semo Sanco Fidio». In Ovidio [Fasti, VI, 213], leggiamo che gli antichi<br />

Sabini avevano costruito, sul colle Quirinale, un tempio a questa divinità, ch’essi chiamavano<br />

indifferentemente Semo, Sancus, Sanctus, o Fidius; e in Gruter si trovano due iscrizioni simili, una<br />

delle quali si può vedere ancora oggi a Rieti, paese degli antichi Sabini.<br />

Infine, i calcoli di Hodgson, Halley, Whiston, Gale Morris 201 hanno dimostrato che Flegone e Tallo<br />

avevano parlato di un’eclissi naturale verificatasi il 24 novembre, nel primo anno della<br />

duecentoduesima olimpiade, e non nel quarto anno, come sostiene Eusebio. Secondo Whiston, la<br />

sua grandezza, a Nicea in Bitinia, fu solo di nove o dieci dita, ossia due terzi e mezzo del disco<br />

solare; iniziò alle otto e un quarto e terminò alle dieci e quindici minuti. E tra il Cairo in Egitto e<br />

Gerusalemme, secondo Gale Morris, il sole venne totalmente oscurato per circa due minuti. A<br />

Gerusalemme, il culmine dell’eclissi ebbe luogo verso l’una e un quarto dopo mezzogiorno.<br />

196<br />

Si tratta plausibilmente di Flegonte di Tralle, città dell’Asia minore, vissuto nella prima metà II secolo, che fu uno<br />

storico greco dell’Impero romano.<br />

197<br />

Potrebbe trattarsi del liberto Tiberio Claudio Tallo, vissuto nel I sec. d.C., di cui rimangono alcuni frammenti di una<br />

cronologia che andava dal periodo mitico ai suoi tempi.<br />

198<br />

Pare che Luxem sia un errore (di Voltaire): Freculfo, di cui possediamo una Cronaca in latino, fu invece vescovo di<br />

Lisieux nel IX secolo.<br />

199<br />

Filosofo, commentatore di Aristotele e grammatico alessandrino, vissuto nel VI secolo.<br />

200<br />

Si vedano le voci Adorare e Natale.<br />

201<br />

Si veda la voce Dionigi, dove si parla di un Gale Maurice, che potrebbe essere la stessa persona, peraltro non meglio<br />

identificata.<br />

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