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Dizionario Filosofico Integrale - Eliohs

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È doveroso informare, qui, che se Spinoza, in diversi luoghi delle sue opere, si burla delle cause<br />

finali, egli le ammette più esplicitamente di chiunque altro nella prima parte dell’Essere in generale<br />

e in particolare.<br />

Queste sono le sue parole:<br />

«Mi sia concesso, qui, di soffermarmi un istante 143 ad ammirare la mirabile composizione della<br />

natura, che, avendo dotato la costituzione dell’uomo di tutti i meccanismi necessari per prolungare<br />

fino a un certo termine la durata della sua fragile esistenza e per animare la conoscenza che egli ha<br />

di se stesso attraverso quella che ha di un’infinità di cose lontane, sembra aver deliberatamente<br />

trascurato di fornirle i mezzi per conoscere bene quelle di cui egli è costretto a fare uso più di<br />

frequente, e così pure gli individui della sua stessa specie. Tuttavia, a ben guardare, questo è più<br />

l’effetto di un’estrema generosità che di un rifiuto, in quanto, se esistesse qualche essere intelligente<br />

che potesse conoscerne un altro contro la sua volontà, esso godrebbe di un tale vantaggio rispetto a<br />

quest’ultimo che, perciò stesso, egli sarebbe escluso dalla sua società; mentre, nelle attuali<br />

condizioni, ogni individuo, godendo di sé con piena indipendenza, si apre agli altri solo nella misura<br />

in cui gli conviene».<br />

Che cosa ne devo concludere? Che spesso Spinoza si contraddiceva 144 ; che non sempre aveva idee<br />

chiare; che, nel gran naufragio dei sistemi, egli si salva aggrappandosi ora a una trave, ora a<br />

un’altra; che questa debolezza lo rende simile a Malebranche, ad Arnauld, a Bossuet, a Claude 145 ,<br />

che talvolta, nelle loro polemiche, si sono contraddetti; che egli era come tanti metafisici e teologi.<br />

Ne concluderò che, a maggior ragione, debbo diffidare di tutte le mie idee in materia di metafisica;<br />

che sono un animale assai debole, che cammina su sabbie mobili in continuo movimento sotto i<br />

miei piedi, e che di sicuro non esiste follia più grande che credere di aver sempre ragione.<br />

Siete alquanto confuso, Baruch 146 Spinoza; ma siete così pericoloso come dicono? Secondo me, no;<br />

e questo è il mio argomento: avete scritto in pessimo latino e non ci sono dieci persone in Europa<br />

che vi leggano dall’inizio alla fine, benché siate stato tradotto in francese. Chi sono gli autori<br />

pericolosi? Quelli letti dai fannulloni della corte e dalle dame.<br />

Sezione IV<br />

Del sistema della natura<br />

L’autore del Sistema della natura ha avuto la fortuna di essere letto dai dotti, dagli ignoranti, dalle<br />

donne; il suo stile, quindi, presenta pregi che Spinoza non aveva: sovente ha una certa chiarezza,<br />

talvolta una certa eloquenza, benché gli possa essere rimproverato di ripetersi, di declamare e di<br />

contraddirsi come tutti gli altri. Quanto alla sostanza delle cose, bisogna diffidarne molto spesso sia<br />

per quanto concerne la fisica che la morale. Si tratta, qui, dell’interesse del genere umano.<br />

Esaminiamo, dunque, se la sua dottrina sia vera e utile, e cerchiamo di essere concisi per quanto è<br />

possibile.<br />

«L’ordine e il disordine non esistono, ecc.» 147 .<br />

Cosa! In fisica un bambino cieco dalla nascita, o privo delle gambe, un mostro, non è contrario alla<br />

natura della specie? Non è forse la regolarità ordinaria della natura che costituisce l’ordine, e<br />

l’irregolarità il disordine? Un bambino cui la natura ha dato il bisogno di mangiare e occluso<br />

l’esofago non costituisce forse un enorme sconvolgimento, un disordine funesto? Ogni specie di<br />

evacuazione è necessaria, ma spesso i condotti sono privi di orifizi: ci si trova costretti a porvi<br />

143 Cause finali ammesse da Spinoza, pag. 14. (Voltaire)<br />

144 Spinoza si contraddice. (Voltaire)<br />

145 Si tratta di Jean Claude (1619-1687), pastore protestante, che polemizzò spesso con Bossuet.<br />

146 Egli si chiama Baruch e non Benedetto, perché non venne mai battezzato. (Voltaire)<br />

147 Parte prima, pag. 60. (Voltaire) P.-H. Thiry d’Holbach, Sistema della natura, I, 5, Torino, UTET, 1978, p. 135.<br />

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