Dizionario Filosofico Integrale - Eliohs
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Le terre di Francia sono abbastanza fertili e sufficientemente popolate di consumatori, giacché in<br />
ogni settore vi sono più richiedenti di quanti siano i posti disponibili e poiché ci sono duecentomila<br />
fannulloni che mendicano da un capo all’altro del paese, sostentando la loro detestabile vita a spese<br />
dei ricchi; infine, poiché la Francia mantiene circa ottantamila monaci, nessuno dei quali ha mai<br />
usato le proprie mani per produrre una sola spiga di grano.<br />
Sezione II<br />
Confutazione di una voce dell’Enciclopedia<br />
Nel grande <strong>Dizionario</strong> enciclopedico, potete leggere, alla voce Popolazione, le seguenti parole, in<br />
cui non v’è nulla di vero:<br />
«La Francia s’è accresciuta di parecchie grandi province molto popolose; e tuttavia i suoi abitanti<br />
sono diminuiti di un quinto rispetto a prima delle unioni: e le sue belle province, che la natura<br />
parrebbe aver destinato a fornire sostentamento a tutta l’Europa, sono incolte» 569 .<br />
1° Com’è possibile che, incorporando province molto popolose a un regno, questo risulti di un<br />
quinto meno popolato? È stato forse devastato dalla peste? Se ha perso un quinto, anche il re<br />
dovrebbe aver perso un quinto delle sue entrate. Invece, le entrate annue della Corona sono passate<br />
da circa trecentoquaranta milioni di lire a quarantanove lire e mezzo il marco 570 . Tale somma ritorna<br />
ai cittadini attraverso il pagamento delle rendite e delle spese, e ancora non basta.<br />
2° Come può l’autore sostenere che la Francia ha perso il quinto dei suoi abitanti, uomini e donne,<br />
dopo l’acquisizione di Strasburgo [1681], quando è provato, dalle ricerche di tre intendenti che la<br />
popolazione negli ultimi vent’anni, in generale, è aumentata?<br />
Le guerre, che sono il più terribile flagello del genere umano, lasciano in vita la componente<br />
femminile, che vi pone rimedio. Da ciò deriva che i paesi in buone condizioni sono sempre<br />
all’incirca ugualmente popolati.<br />
Più funeste sono le migrazioni di intere famiglie. La revoca dell’Editto di Nantes e le<br />
dragonnades 571 hanno inferto alla Francia una piaga crudele: ma tale ferita è chiusa, e la<br />
Linguadoca, da cui è andato via il maggior numero di riformati, oggi è la provincia francese più<br />
popolosa, dopo l’Île-de-France e la Normandia.<br />
3° Come si può affermare che le belle province di Francia sono incolte? In verità, è come credersi<br />
dannati in Paradiso. Basta avere occhi per persuadersi del contrario. Ma, senza entrare qui troppo<br />
nei dettagli, consideriamo Lione, che conta circa centotrentamila abitanti, ossia quanti ne ha Roma,<br />
e non duecentomila, come afferma l’abate di Caveirac nella sua Apologia delle dragonate 572 e della<br />
Notte di San Bartolomeo 573 . Non v’è città in cui si mangi meglio. Ma da dove viene quell’affluenza<br />
569 Tale opinione si è consolidata sulla scorta di antichi censimenti verosimilmente molto esagerati. Mai la Francia è<br />
stata meglio coltivata, e di conseguenza più popolata, che dopo la pace del 1763; ma allo stesso tempo si deve dire che<br />
essa non è forse ancora pervenuta alla metà della popolazione e della ricchezza che il suo suolo può assicurarle, e alle<br />
quali la realizzazione del piano di cui si è visto qualche saggio nel 1776 l’avrebbe fatta giungere nell’arco di tre o<br />
quattro generazioni. (K.) La voce Population dell’Encyclopédie è di Étienne-Noël Damilaville (1723-1768), amico e<br />
corrispondente di V. La «pace del 1763» è il Trattato, o Pace, di Parigi che pose fine alla Guerra dei Sette Anni (1756-<br />
1763). «Qualche saggio nel 1776» è un’allusione ai progetti di riforma dell’allora ministro delle finanze Turgot.<br />
570 Antica unità di misura francese entrata in vigore con la riforma dei pesi e delle misure effettuata da Carlo Magno.<br />
571 Persecuzioni contro i protestanti attuato in Francia sotto Luigi XIV. Il termine deriva dal corpo di cavalleria dei<br />
Dragoni.<br />
572 Cfr. l’Apologie de Louis XIV et de son conseil sur la révocation de l’Édit de Nantes […] (1758) di Jean Novi de<br />
Caveirac (1713-1782).<br />
573 Caveirac ha copiato questa esagerazione da Pluche, senza lasciargliene l’onore. Pluche, nella sua Concordanza (o<br />
discordanza) della geografia [Concorde de la géographie, Paris, 1764], p. 152, attribuisce generosamente a Parigi un<br />
milione di abitanti, duecentomila a Lione, duecentomila a Lilla, che non arriva alla metà; centomila a Nantes, a<br />
Marsiglia e a Tolosa. Vi spiattella tali falsità stampate con la stessa convinzione con cui parla del lago Sirbon e dimostra<br />
il Diluvio. E le menti della gioventù sono nutrite da codeste idiozie! (Voltaire)<br />
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