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Dottorato di Ricerca in Scienze della Terra (XVI ciclo)

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Nella “Guajara Formation” le rocce mafiche ed <strong>in</strong>terme<strong>di</strong>e sono <strong>di</strong> secondaria importanza<br />

rispetto alle fonoliti, e peraltro conf<strong>in</strong>ate nelle parti basse <strong>della</strong> formazione. Le rocce felsiche,<br />

che formano ampi volumi <strong>di</strong> depositi piroclastici, sono più porfiriche <strong>di</strong> quelle dell’“Ucanca<br />

Formation”, e contengono haüyna modale oltre che nefel<strong>in</strong>a. La f<strong>in</strong>e del <strong>ciclo</strong> magmatico<br />

<strong>della</strong> “Guajara Formation” avviene con il collasso dell'e<strong>di</strong>ficio, seguito da una serie <strong>di</strong><br />

violente eruzioni esplosive, che suggeriscono la presenza <strong>di</strong> un importante sistema magmatico<br />

<strong>di</strong> alimentazione superficiale. Le rocce più recenti <strong>della</strong> “Guajara Formation” sono per lo più<br />

mafiche <strong>in</strong><strong>di</strong>cando un eventuale collasso <strong>della</strong> camera magmatica e la “spremitura" verso<br />

l'alto delle porzioni basiche più profonde.<br />

La “Diego Hernandez Formation” <strong>di</strong>fferisce dagli altri cicli magmatici dell’“Upper Group”<br />

per la scarsa presenza <strong>di</strong> composizioni <strong>in</strong>terme<strong>di</strong>e. Questa formazione è fortemente bimodale,<br />

con rocce mafiche e fonoliti evolute, eruttate ripetitivamente dall'<strong>in</strong>izio alla f<strong>in</strong>e <strong>della</strong><br />

sequenza. Le rocce piroclastiche fonolitiche mostrano anche la presenza <strong>di</strong> tefra bandati<br />

composizionalmente (“magma m<strong>in</strong>gl<strong>in</strong>g”). Le caratteristiche m<strong>in</strong>eralogiche delle fonoliti<br />

sono simili a quelle <strong>della</strong> “Guajara Formation” con nefel<strong>in</strong>a ed haüyna modali. Tra le rocce<br />

piroclastiche i depositi <strong>di</strong> caduta sono quasi afirici. Le rocce mafiche sono pr<strong>in</strong>cipalmente<br />

basaniti povere <strong>di</strong> cristalli, con oliv<strong>in</strong>a, cl<strong>in</strong>opirosseno, magnetite, apatite e plagioclasio <strong>in</strong><br />

massa <strong>di</strong> fondo. I basalti alcal<strong>in</strong>i sono meno comuni. Fenocristalli con tessitura a setaccio<br />

(“sieved textures”) e scheletrici suggeriscono ripetuti eventi <strong>di</strong> “mix<strong>in</strong>g”, che implicano che la<br />

variabilità chimica <strong>di</strong> molte rocce <strong>di</strong> questa formazione è il risultato <strong>di</strong> fenomeni <strong>di</strong><br />

ibri<strong>di</strong>zzazione. La rarità <strong>di</strong> rocce grossolanamente porfiriche <strong>in</strong><strong>di</strong>ca la m<strong>in</strong>or importanza<br />

dell’accumulo cristall<strong>in</strong>o e l'efficacia <strong>della</strong> separazione dei cristalli dal liquido. I depositi<br />

fonolitici rappresentano ripetuti cicli <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziazione <strong>di</strong> magmi sempre più evoluti e ricchi<br />

<strong>in</strong> volatili; le fonoliti <strong>della</strong> “Diego Hernandez Formation” rappresentano le rocce sialiche più<br />

arricchite <strong>in</strong> LILE (elementi litofili a largo raggio ionico) e REE (terre rare) <strong>di</strong> Tenerife. I dati<br />

geochimici <strong>in</strong><strong>di</strong>cano l’importanza <strong>della</strong> cristallizzazione frazionata nelle relazioni tra le varie<br />

fonoliti. Nonostante la rarità <strong>di</strong> rocce <strong>in</strong>terme<strong>di</strong>e, tali magmi erano certamente presenti<br />

durante l’evoluzione del sistema magmatico <strong>di</strong> questa formazione. Infatti sono presenti<br />

<strong>di</strong>verse <strong>in</strong>clusioni mafiche e componenti mafiche nei tefra zonati. Le relazioni tra le<br />

componenti mafiche ed <strong>in</strong>terme<strong>di</strong>e delle pomici zonate implicano l’esistenza <strong>di</strong> un serbatoio<br />

magmatico stratificato verticalmente, che perio<strong>di</strong>camente subisce smescolamento convettivo<br />

come conseguenza <strong>di</strong> <strong>in</strong>iezione <strong>di</strong> nuovo magma, cristallizzazione e/o eruzione. Il volume<br />

<strong>in</strong>significante delle rocce <strong>in</strong>terme<strong>di</strong>e sta ad <strong>in</strong><strong>di</strong>care la cont<strong>in</strong>ua presenza <strong>di</strong> magmi felsici a<br />

bassa densità al tetto <strong>della</strong> camera magmatica. La cont<strong>in</strong>ua <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> magmi mafici può<br />

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