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Dottorato di Ricerca in Scienze della Terra (XVI ciclo)

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Tutte le sieniti sono dom<strong>in</strong>ate dalla presenza <strong>di</strong> feldpato alcal<strong>in</strong>o e mostrano variabili quantità<br />

<strong>di</strong> quarzo o sodalite, anfiboli e cl<strong>in</strong>opirosseni so<strong>di</strong>ci e so<strong>di</strong>o calcici, biotite, ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> Fe e Ti,<br />

enigmatite e fayalite.<br />

Nella tabella <strong>della</strong> composizione m<strong>in</strong>eralogica modale le sieniti <strong>di</strong> Kilombe sono state<br />

sud<strong>di</strong>vise <strong>in</strong> tre gruppi a grado <strong>di</strong> saturazione <strong>in</strong> silice <strong>di</strong>fferente (capitolo 5). La presenza <strong>di</strong><br />

quarzo o <strong>di</strong> sodalite modale <strong>in</strong> alcuni <strong>di</strong> questi clasti conferma la sovra/sottosaturazione <strong>in</strong><br />

silice evidenziata dalle analisi chimiche. L’unica <strong>di</strong>scordanza tra norma e moda si ritrova per<br />

il campione K24. Questa sienite satura <strong>in</strong> silice è caratterizzata <strong>in</strong>fatti da un 2% <strong>di</strong> analcime<br />

che essendo un feldspatoide può cristallizzare solamente da liqui<strong>di</strong> magmatici sottosaturi.<br />

Questo <strong>in</strong>duce a pensare che il campione K24 sia stato probabilmente generato dalla<br />

cristallizzazione magmatica <strong>di</strong> un liquido sovrassaturo e successivamente flui<strong>di</strong> ricchi <strong>in</strong> alcali<br />

abbiano determ<strong>in</strong>ato la formazione <strong>di</strong> analcime nelle cavità <strong>della</strong> roccia ed il conseguente<br />

abbassamento del grado <strong>di</strong> saturazione <strong>in</strong> silice.<br />

Le sezioni sottili rivelano una tessitura olocristall<strong>in</strong>a ipi<strong>di</strong>omorfa con forma dei cristalli da<br />

sub-euedrale a completamente anedrale e localmente i limiti tra i cristalli sono consertali. Le<br />

sieniti <strong>di</strong> Kilombe presentano grossi cristalli <strong>di</strong> feldspato alcal<strong>in</strong>o compenetrati e <strong>di</strong>sposti<br />

casualmente con chiazze e vene <strong>di</strong> smescolamento e <strong>in</strong> alcuni casi alterazione argillosa. I<br />

m<strong>in</strong>erali argillosi a volte si depositano anche nei bor<strong>di</strong> e lungo le pareti delle cavità tra i<br />

feldspati (Fig. 2.13a) e tutte le sieniti sono caratterizzate da un fillosilicato non determ<strong>in</strong>ato<br />

(MA) spesso profondamente ossidato e corroso dall’alterazione (Fig. 2.13b).<br />

L’osservazione al microscopio polarizzatore delle fasi m<strong>in</strong>eralogiche fondamentali delle<br />

sieniti <strong>di</strong> Kilombe ha portato al riconoscimento delle medesime relazioni e caratteristiche<br />

tessiturali riscontrate da Jones (1981). Quest’ultimo ipotizza comunque che il niobio ed i<br />

lantani<strong>di</strong> (LREE) vengano <strong>in</strong>corporati solo dall’egir<strong>in</strong>a e/o dall’apatite e non valuta la<br />

presenza e le caratteristiche tessiturali dei m<strong>in</strong>erali a REE e HFSE cristallizzati nelle cavità e<br />

fratture delle rocce (i.e. zircone, eu<strong>di</strong>alyte, r<strong>in</strong>kite, chevk<strong>in</strong>ite, pirocloro, monazite, xenotime e<br />

fluorocarbonati <strong>di</strong> terre rare). Tra questi ultimi lo zircone ed il pirocloro essendo caratterizzati<br />

da habitus euedrale e rilievo molto accentuato, risultano facilmente <strong>di</strong>st<strong>in</strong>guibili anche solo<br />

tramite l’analisi al microscopio ottico (Fig. 2.13c). L’unico cristallo <strong>di</strong> eu<strong>di</strong>alyte <strong>in</strong><strong>di</strong>viduato<br />

nella sienite a sodalite K16, presenta la forma <strong>della</strong> cavità <strong>in</strong> cui è cristallizzato (Fig. 2.13d).<br />

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