09.06.2013 Views

121228-sgorlon - Udine Cultura

121228-sgorlon - Udine Cultura

121228-sgorlon - Udine Cultura

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

54<br />

Il primo impatto, la prima impressione di Sgorlon è certo quella della ‘totalità’ e delle dimensioni<br />

del pianeta Pasolini. Ha scritto Sgorlon:<br />

Un critico francese, a proposito di L’art d’être grand-père di Hugo, disse che il grande scrittore<br />

avrebbe dovuto comporre, piuttosto, “L’arte di essere Dio”; tanto Victor tendeva a porsi demiurgicamente<br />

nei confronti del reale, e la sua scrittura ad essere universale ed onnicomprensiva.<br />

In certi momenti di irritazione nei confronti di Pasolini (chi non ne ha avuti?) mi è capitato di<br />

pensare la stessa cosa di lui. Che cosa non ha fatto Pier Paolo? Di quale aspetto del reale non si è occupato?<br />

Che cosa non ha sperimentato?<br />

Che tendesse alla totalità, cioè ad essere Dio, il povero Pasolini, non c’è dubbio. Ma che dio<br />

era? Non certo un dio alla Hugo, patriarcale e incensato. 2<br />

Pasolini è una personalità sconfinata, infinitamente contraddittoria; tendeva a inglobare (con<br />

straordinaria cultura, fertilità di idee, passione rovente e mutevolezza proteiforme) la totalità del reale.<br />

Pasolini fu, per così dire, ‘tutto’. 3<br />

Sgorlon appare stupito, incuriosito, attratto dalla straordinaria capacità di Pasolini di essere<br />

poeta, narratore, regista, critico letterario, saggista, polemista, intervenendo in ogni campo del reale e<br />

lasciando molto spesso segni del suo passaggio e della sua presenza. Alle radici di questa multiforme<br />

e proteiforme attività c’è nell’autore una straordinaria vitalità che affascina anche Sgorlon. Rispetto a<br />

una tendenza prevalente nelle alte vette della cultura europea, che registra una scarsità o un’assenza<br />

di vitalità, Pasolini si colloca al polo opposto. Sgorlon, non senza una suggestione polemica, allinea i<br />

nomi di Sartre, Camus, Moravia, Musil, Kafka, Beckett, Bernhard e li individua icasticamente come autori<br />

«anoressici, inariditi, devitalizzati, pieni di incubi senili, allucinati.» 4<br />

La presenza di una personalità come quella di Pasolini appare allora a Sgorlon come “un fatto<br />

squillante e, spero, gravido di conseguenze.” 5 Ma, come noto, il vitalismo di Pasolini appare incalzato<br />

dalla pulsione di morte, dalla ossessiva presenza della ‘commare secca’. La “disperata passione di<br />

essere al mondo”, il piacere biologico di esistere, la totale disponibilità a ogni frammento del reale, la<br />

dilatata sensibilità acquistano senso e dimensione in un sotterraneo ma fondamentale confronto con<br />

la pulsione di morte. Così la vitalità è “disperata”, cresce vorticosamente su se stessa, si sbizzarrisce,<br />

galoppa frenetica, ma si chiude (al tempo stesso) in un cerchio profondo e sempre più stretto con l’immagine<br />

della morte (la ‘commare secca’) ossessivamente presente. A chiarire il senso e la portata di<br />

questo intreccio resta sempre eloquente questa affermazione dello stesso Pasolini:<br />

Amo la vita così ferocemente, così disperatamente, che non me ne può venire bene: dico i dati<br />

fisici della vita, il sole, l’erba, la giovinezza: è un vizio molto più tremendo di quello della cocaina, non<br />

mi costa nulla, e ce n’è un’abbondanza sconfinata, senza limiti: e io divoro, divoro... Come andrà a finire<br />

non lo so... 6<br />

2 Carlo Sgorlon, Nel caos dell’inquietudine, cit.<br />

3 id., Pasolini, il labirinto, cit.<br />

4 id., Un vitalismo incalzato dalla ‘commare secca’, cit.<br />

5 Ibidem .<br />

6 Ritratti su misura, a cura di Elio Filippo Accrocca, Venezia, Sodalizio del libro, 1960, p.321; poi in «l’Unità», 4 novembre 1975.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!