SCRITTI - Franco Battiato Archive

In Der Kuebel Reiter Kafka narra di un uomo che, trascinato
da un secchio, si perde nell’aria. Uscito di casa
in cerca di carbone, si ritrova improvvisamente da una
situazione di privilegio, dalla visione dall’alto, all’essere
perduto, o forse... definitivamente salvato da quel
moto continuo che lo porta lontano.
L’arte per nostra fortuna non comporta, non postula,
la salvezza di nessuno... nemmeno la propria.
L’arte non ha compiti, anzi deve avere il coraggio,
non la speranza, sentimento direi da poco,
del proprio operare. La convinzione che l’arte debba
adempiere a un compito salvifico è quanto
meno assurda!
I termini non sono giocabili fra salvezza e perdizione.
Ciononostante vorrei sapere il suo pensiero sull’impossibile
equazione arte=utilità.
Quando si fa qualcosa, quando si persegue completamente
un’opera ben fatta, ciò è superiore alla
salvezza di un essere. Quando a Brecht fu chiesto
se gli interessava di più la rivoluzione o il suo
teatro urlò: “Il mio teatro! Che dite, il mio teatro!”
Questo chiaramente non significa edonismo o estetismo,
sarebbe stupido intenderla così.
Allora che cosa dobbiamo intendere?
Per i singoli credo vi sia il compito di perseguire
la propria eccellenza.