SCRITTI - Franco Battiato Archive
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in una società di cui condivide il principio fondamentale<br />
- mentre il filosofo dovrebbe essere<br />
quello che esprime i dubbi, almeno così ce lo presentava<br />
la filosofia moderna - e questo non significa<br />
esporre il dubbio per cinque secondi ai propri<br />
studenti, significa macerare, magari non nell'ambito<br />
del proprio vissuto, ma nell'ambito del proprio<br />
fare filosofico. Un buon filosofo non espone i<br />
suoi dubbi, ma scrive quando in un modo o nell'altro<br />
crede di averli superati, di non averli più. Oggi<br />
un filosofo deve osare, andare dove lo porta la sua<br />
testa, la sua educazione filosofica, il suo principio,<br />
la sua visione di che cosa significa pensare - i limiti<br />
glieli devono dire gli altri, 'guarda, tu hai saltato<br />
i limiti che il Kant pose... quali delitti stai facendo',<br />
Popper, tu stai dicendo cose non-falsificabili, e<br />
quindi al di là di vero e non-vero, nel senso basso<br />
della fisica. Io sto andando, sto spaccando queste<br />
cose. Poi tu me lo vieti, mi dimostri che con queste<br />
cose che ho spaccato ho disubbidito alla dea.<br />
Quindi ritiene che Emanuele Severino, ad esempio,<br />
questo non lo faccia.<br />
Lo riterrei come ogni filosofo che appartiene all'università<br />
- io mi sono sempre tenuto lontano<br />
dall'università per tenermi, almeno consapevolmente,<br />
lontano da qualcosa che avrebbe agito in<br />
me - l'ho scritto lì, in Della filosofia geniale (postfazione<br />
a La filosofia dell'università di Schopenhauer,<br />
pubblicata da Adelphi tempo fa) - cioè dalla