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SCRITTI - Franco Battiato Archive

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Mah. E poi su Spinoza: al posto dell'equazione libertànecessità,<br />

lei pone una "contro-finalità" a questo dio<br />

"distruttore, smisurato e annientante", va bene. Ma da<br />

dove le viene questa "superbia" di credersi "superiore a<br />

dio" perché capace di pensarlo (lo stesso pensare di pensare<br />

non è che semplice pensiero, dico in una mia poesia)<br />

- mentre Spinoza, pur avendolo pensato, non se ne<br />

sarebbe accorto? È un punto molto bello di discussione,<br />

credo.<br />

Avremmo bisogno di giorni e giorni... Certo, come<br />

lei sa, un pensiero tenta di difendersi anzitutto<br />

chiudendosi dentro quello che è il suo modo proprio,<br />

e tutto quello che pesca chiuderlo entro qualcosa.<br />

In questo senso - sistema no, perché il sistema<br />

è impossibile, ma - il sistema è come una<br />

scia che tutte queste cose che uno si porta dietro<br />

fanno, e allora se uno ogni tanto la guarda questa<br />

scia, e dice 'ma guarda, la scia che stanno lasciando<br />

i miei problemi', allora forse può ricompattarle,<br />

darne un senso, i rapporti che hanno l'uno con l'altro.<br />

Questo senso di spezzato, di torsi, come quando<br />

si va in un museo e si vedono torsi di statue, o<br />

pezzi, mani, la testa di uno, di un altro il busto –<br />

tutto questo senso del rimasto, è così che io trascino<br />

i miei problemi, ma non come qualcosa di<br />

assemblato in anticipo, bensì come qualcosa che si<br />

va accumulando sotto un rastrello, fino a costituire<br />

una massa... Che cosa sono queste cose, hanno<br />

un filo conduttore?

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