SCRITTI - Franco Battiato Archive
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ecc. E la contraddizione essenziale della poesia di oggi<br />
è forse il dover render conto delle emozioni di appartenenza<br />
al sistema solare, e una verità che sempre di più<br />
si fa strada anche nel senso comune della gente - per cui<br />
la sua filosofia non risulta così strana o "pericolosa"...<br />
Dunque: poesia e senso comune della "fine del mondo".<br />
Vorrei cominciare con una precisazione. La filosofia<br />
più nobile ha proseguito con termini come<br />
'essere', che a me non dà affatto i brividi - me li dà<br />
invece lo scoperchiarli e trovare quella molteplicità<br />
di enti che lo costituiscono. Parlando di sistema<br />
solare voglio approcciarmi meglio alla realtà, di<br />
qualcuno che dice 'essere' a qualcosa... qualcosa<br />
che in qualche modo mi cozza contro, non posso<br />
maneggiarlo come un facitore di concetti (e noi<br />
dobbiamo frequentare concetti, null'altro possiamo).<br />
Cosicché a me risulta più 'solido' parlare degli<br />
enti piuttosto che degli esseri. Quanto al modo<br />
di parlarne, ci può essere quello di una poesia 'impoetica'<br />
- c'è una mia poesia, Opus postumissimum<br />
(dove parlo di Kant in definitiva) dove la parola si<br />
rompe spesso - non nel senso della (defunta) avanguardia<br />
italiana o tedesca, ma nel senso dell'immagine<br />
che vuole seguire da vicino il disfarsi di<br />
Kant, il disfarsi del suo cervello, e posso farlo solo<br />
in questa 'impoesia'. L'altra domanda connessa?<br />
Che questa consapevolezza della fine, specialmente dopo<br />
il settembre 2001 e tutto ciò che ne è seguito, diventa<br />
sempre più comune.