39EX.3LAIVENA 3DÏÎMORTE

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accumulant, c allura certamenrc pare » che l'jnten*
fione arrivage al fègno délia morte. In fatti quai
piû terribile idci ail* immaginazione di un nobile ,
che il penfàre di dovere ellere fegreguo da quel
corpo , cbe ranro lo diiïingue , inoltre di dovere abban
don are turri i fuoi piaceri , e tutce le fue delifcie?
e quel, ch'è peggio, per reftare fpogliaio di
tutti i luoi^beni ( i J , trovarfi in una reale impotcnza
di poterli procacciare aJtrove fimilî vantaggi f
Del reiio ïe fi perfiflefTe nel non volere riconofccre
per efficace nemmeno la cumulafctone di tutte, e tre
Je accennatc pêne, fèmbra cercamente, che alcuno
non potefTe . ricufàre quefla etHcacia alla perpétua
fchiavitù : la fatti, corne abbiamo veduro da prin-
( i ) Sembra , cbe la confifca dovejfe aver luogo unicamente
in quefto cafo , vale a dire , quando fi lafcia iiu»
vit a il Reo , e non gia , corne fi pratica gênera Intente ,
unir la alla Pena di Morte net delitti più atroci » giaccbè
pare realmente , cbe in quefto cafo non fia di alcuna effica*
cia , »o» ejfendo probabile , cbe quegli , il quale non è intimorito
dalla morte, lo poffa ejfere poi dal penflero di la m
fciare i figlj ne II a, miferia • In fatti alcuni Sçrittori modemi
, t quali banno difapprovato Vufo délie confifcbe , fi
fono printip aiment e fondât i fopra tal ragione • Cbe cbe fiafer
altro délia forza délia medefima , io non amerei , cbe
fi dtfgiungejfe la confifca dalla Pena di Morte in quefii
cafl atroci per un' altra ragione , cbe mi femb-a fortijjima ,
tei è , cbe fie corne V amminiflrazione del Governo , e dello
Stato efige moite Jpefe , e molto grandi , il Principe vie*
ne ad avère nelle confifcbe un mezzo di fupplire in parttL*»
a quefte fpefe , e cosi pub rifparmiare alcune impofizioni «
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