39EX.3LAIVENA 3DÏÎMORTE

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te : La morte di quai che Cittadino , profègue l'Aurore 1
diviene ttecejfarta, quando la Nazione perde la fua libertà •
Voi non avete, cred' io, che ridire. fui la pena di
Marcello, e di Cattilina : La mort» di qualebe Cittadino
fi accorda inoltre fer ttecejfarta , quando la Naziont^
Jt trovi involta in un a Anarcbia : non iàprei che dire fil
cio , che non intendo. Un* Anarchïa pare a nie una
negazione di Governo , una rifoluzione délia fbeietà
, ed uno fUto del/a natura efiftente fuori di fbcietà
: la idea y che io ho poi acraccaca al termine^,
di pena , mi prefuppone una legge , un autoricà fuprema
| una fovranità ; e nel cafb del 1' Anarchïa».
non so iigurarmi , che diverfi Individu! l'un dall?
alcro feiolti , ed indipendenri, ed uno ftaro di guerra
iè fiano rra fè aile ma ni. La morte per ulcimo de
un Cittadino fi accorda fer necejfaria, quando fia il vero,
§d unico freno fer diftog Itère gli ai tri dal commet ter $
delitti .
Ed eccovi veramente aile prefè coi voftrt netnici
in una vafta pianura , in cui puo cgnuno fare
quelle evohizioni, che più rrovi del fuo conto ; febbene
ne avère voi già trionfato nei paragrati III., e IV. ( 1 )
del voflro Libro, (èndovt con cio aperta libéra la».
flrada a pian tare , érigere , eJ ornare, corne avère»,
bravamente fatto nel feguito délia voftra ben robu-
£U , ed erudita DiiTertazione : e ftimo ben inutile
O $
( 1 ) / paragrafi qui citati corrifpondo»o alla prima
Ediziove délia f refente Differtazione : or tome alcuni di
effi fono variati in quefia féconda-y* van lafeeremo d'inditare
nei riffettivi luogbi tait variazjoni. "^ £$...