39EX.3LAIVENA 3DÏÎMORTE

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ma allora bensî lo divenne p quando quefta probkà
£a alrerara dal dfto, c dal luftb:, cbe introduire!»
a Roma le lunghe profper.tà , e le conquifte, e che
per confèguenza l'avidità , Pambizione , il pia fone
egoiimo fuecedettero al difinrereflfe, ail 1 amor délia Patria
1 alla virtù . £ in farti dopo queft' epoca fatale
fi fu coftretro di fbfpendere moite voire la Leggc Valeria
j e la Lcgge Porcia, per efernpîo nel cafb di
Gracco, di Cajo, di Siturnino , e iinalmenre rapporto
ai Rei délia Congîura Carilinaria . Senza il fupplicio
di queiti fèdizioù Cirtadini la Repubblica fuor
di dubbio iàrebbe perica , ma perché fi confèrvauTe^»
un tal rigore, non fu in alcun modo fufficience • Era
neceflfano, che fi eflendeife eziandio ad alrri delirti ,
e cosî arreftare la corruzione nclia fua origine, e impedtrc
che non fi gîugnetfe al rerribiie ecceilb di al»
zare lo Stendardu délia Ribellione contro lo Scato ;
giaccbè quando un Cittadino è arriv.no a quefro
ecceilb mo^te volte è troppo forre, penché poilactXer
meiïb a morte. £ in fatri Ce quefto rigore fu praticable
verfo gli accennati ièdizioii, non lo fu poi ia
ver un modo verfb Ceïàre,e verib i Triumvir i, coficchè
in âne fu diftrurra la Repubblica .
L'efènzione dei Cir ta di ni Romani dajla Pena di
Morte lungi adunque di favorire il (lit. ma contrario
interamente lo diftrugge , giacchè è provato , che«*
una taie efènzione è ftata al loramo perniciofe , e cosi
a quelli, i quakclo fortengono , quadrano molto bene
\j. fèguent* Verfi di Euripide.
„ Qua: nunc a quibufdam benignitas nominatur
il », Viram omnem remiiit ad imprubitatem .
Egli *è tanto prù évidente, che J'oppoïto eiempio aiftrugge
affatto il fiflema contrario h/km vece di approvarlo,^
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