39EX.3LAIVENA 3DÏÎMORTE

fômmamente domina ri dall' a more di fè fieflî 7 Gli
uni fbno si felici di contenerlo dentro ai limiti, neiquali
la Natura l'ha riftrctto , vale a dire, il proprio
bene fenza l'altrui infeliciià, ma gli altri , e quefti
in gran numéro non conofcono alcuna rcftrizione :
unicamente intenti a fbddisfare i loro particolari capricci
, e i loro piaceri momentanei , non fi curano
punto di rifletterc , fè cio poi anderà congiunro colla
violazione degli alcrui diritti, e per eonfèguenza colla
alrrui infelicità . Ora ognuno pocrà di leggieri comprendere
, che le leggi fàrebbero generalmente inutili,
e che non _ vi farebbe T che confufionc , e diibrdine
nelT univerfo , fè il Législature non avetfe la forza ,
e rautorità d'intimorire per mezzo délia rapprefèntazione
di qualche maie quefti animi mal fatti, fu de*
quali la ragione ha perduto il fuo impero, e cosi gli
sforzafTe a non diflurbare la fbcictà, facendo loro vedere,
che non potrebbero farlb impunemente..
Nella maniera adunque, in cui agilce nna gran
parte deglt uomini , )a pubblica ficurezza dipende
principalmente dallo flabilimento délie pêne. Quefla.
è lo fcopo, che elle fi propongono , e confèguenremente
cio « che deve decidere délia loro quantirà,
e quindi délia lor giuftizia . Una pena è fbverchiamente
cruda , quando con più molli mezzi fi puà
allontanarc gli uomini dal delitto, per cui è comminata,
'air incontro è più dolce del dovere, ove non
abbia^ abbaftanza acrimonîa , ed efficaccid t: per con*
ièguire quefto fine . Se il Législature eccede in que Ha
pacte, non è efènre dalla taccia di crudelrà ; fè inclina
a quçfia egli è ancora piu crudele, perché rendendo
inutili le pêne, e aprendo un libero campo ai delitri, facriftca
gli innucenci ai perverti, ed agli icellcrati •
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