Alta qualità - Città di Cerignola
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come si è però precedentemente osservato, esso fu concepito contestualmente<br />
alla creazione del luogo <strong>di</strong> culto nel piano terra dell' e<strong>di</strong>ficio, che<br />
<strong>di</strong>viene a sua volta un termine <strong>di</strong> riferimento per la datazione degli affreschi.<br />
Per quanto riguarda l'introduzione del nuovo linguaggio architettonico<br />
in Puglia, si deve considerare il fatto che architetti e maestranze<br />
d'Oltralpe erano presenti in forza nei cantieri e<strong>di</strong>lizi angioini tra Capitanata<br />
e Basilicata già negli anni Settanta. Sconfitto Manfre<strong>di</strong> nel 1266, la<br />
presenza francese fu infatti imme<strong>di</strong>ata, concretizzandosi nel decennio<br />
successivo con la conquista dei castelli <strong>di</strong> Lucera e Melfi, tra i primi<br />
baluar<strong>di</strong> della nuova <strong>di</strong>nastia regnante in Italia meri<strong>di</strong>onale.<br />
3. Lo stile degli affreschi<br />
L'insieme dei dati raccolti, estrinseci al documento figurativo, <strong>di</strong>segnano<br />
i confini cronologici e culturali entro cui collocare le pitture <strong>di</strong><br />
Torre Alemanna, in<strong>di</strong>viduandone un ambito <strong>di</strong> produzione angioino e una<br />
datazione tra terzo e ultimo quarto del Duecento.<br />
Non meno importanti, in tale contesto, sono le coor<strong>di</strong>nate geograficoculturali<br />
del problema, in quanto il monumento indagato si situa in un<br />
punto <strong>di</strong> incrocio tra le rotte est ovest e nord sud che attraversavano la<br />
Puglia nel Me<strong>di</strong>oevo: una posizione tale da poter ricevere suggestioni<br />
dalla fascia tirrenica - da Roma come da Napoli - così come da quella<br />
adriatica, alla quale naturalmente appartiene.<br />
Ed è proprio la pittura 'adriatica' a rivelare nella seconda metà del<br />
Duecento, accanto alla più tra<strong>di</strong>zionale cultura bizantina e bizantineggiante,<br />
capacità espressive nuove elaborate in una lingua ormai prettamente<br />
occidentale e in un contesto me<strong>di</strong>terraneo ricco <strong>di</strong> contaminazioni, le cui<br />
<strong>di</strong>rettrici principali - più volte tangenti - sono state in<strong>di</strong>viduate nell' arte<br />
'franca'92 e in quella 'me<strong>di</strong>terranea' .93 L'incontro tra queste due <strong>di</strong>verse<br />
92 Il tennine "lingua franca", nella sua accezione me<strong>di</strong>terraneo-crociata, viene per<br />
la prima volta utilizzato da H. BELTING, Introduction, in Il Me<strong>di</strong>o Oriente e l'Occidente<br />
nell'arte del XIII secolo. Atti del XXIV congresso CIHA, Bologna 1982, p. 1-10.<br />
93 Sull'importanza dell'incontro tra le due 'lingue' - franca e me<strong>di</strong>terranea - nell'<br />
"orizzonte fortemente osmotico tra Occidente e Bisanzio" del Regno delle due Sicilie<br />
dall'età normanna a quella angioina, ha insistito <strong>di</strong> recente M. ANDALORO, Federico II<br />
e la Sicilia fra continuità e <strong>di</strong>scontinuità, in Federico II e la Sicilia. Catalogo della<br />
mostra, Palermo 1995, II, p. 3-30: p. 16.<br />
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