Alta qualità - Città di Cerignola

suoi raggi l'Albero della croce concretizzando 'fisicamente' la luce mistica
della carità di Cristo.
La precocità degli esempi pugliesi presuppone un canale diretto e
privilegiato che ne giustifichi le modalità di diffusione nella regione. Data
la fedeltà di tutti gli esemplari presi in esame al testo elaborato da san
Bonaventura, ed esclusa definitivamente l'ipotesi che fossero esistiti in
Puglia modelli figurativi da cui egli potesse aver tratto ispirazione,107 il
riferimento alla cultura mendicante diviene obbligato.
Ciò non obbliga però a ricercare le raffigurazioni del Lignum vitae
solo in edifici francescani, poiché l'influenza non solo dell'Ordine, in
stretto rapporto sia con il papato che con i rappresentanti del potere laico,
ma anche della cultura religiosa e delle forme di devozione ispirate dal
santo di Assisi, si fece sempre più incisiva, in particolare nell' ambito delle
committenze private.
Esemplare si rivela il caso della chiesa di S. Maria del Casale, situata
come Torre Alemanna lungo il percorso della via Appia Traiana. La data
di fondazione è incerta, ma considerato il silenzio dei documenti prima
dell'anno 1300 essa è ipotizzabile prossima a quella data;108 nel 1310 vi
si svolgeva il processo ai Templari del Regno di Sicilia, e un anno più
tardi papa Clemente V concedeva indulgenze a chi vi si recasse in preghiera
"in die dedicationis ipsius ecclesiae" .109
Per quanto riguarda poi la paternità della chiesa, affidata ai Frati
Minori solo nel XVI secolo, e dimostrata definitivamente l'inattendibilità
della tradizione che la voleva fondata per un voto dal principe Filippo di
Taranto,11o la questione rimane aperta.
107 M. SALMI (Appunti per la storia della pittura in Puglia, in "L'arte", XXII, 1919,
p. 149-192: 149-150), considerando la semplicità iconografica dell'immagine, unitamente
alla sua committenza benedettina, si domanda se "il primitivo schema che troviamo
in Puglia non corrisponda a una tradizionale rappresentazione pittorica alla quale avrebbe
attinto Bonaventura stesso". Ma cade in errore per ciò che riguarda la committenza
in quanto i monaci dell'Ordine di san Benedetto non erano più presenti nella seconda
metà del Duecento a S. Leo sostituiti, secondo la storiografia locale, dai Cistercensi.
108 Le notizie storiche circa la chiesa sono tratte da M. S. CALÒ MARIANI, La chiesa
di S. Maria del Casale presso Brindisi, Fasano 1967, p. 17-33. La studiosa ne propone
una datazione compresa tra ii 1300 e il 1310.
109 Cfr. Documenti vaticani relativi alla Puglia, da Bonifacio VIII a Clemente V,
a cura di D. Vendola, Trani 1963, doc. 127.
110 Ivi, p. 24-25. Filippo di Taranto dal 1319 ebbe in S. Maria del Casale una
cappella di famiglia dedicata alla Vergine decorata con insegne araldiche.
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