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simbolo del peccato originale, il legno alla Croce 122 che, grazie al sangue
sacrificale versato da Cristo, riprende vita e si identifica nuovamente con
una dimensione divina, in particolare con l'''albero della vita" della
Gerusalemme Celeste, irrigato dai quattro fiumi del Paradiso e ricolmo di
frutti in tutte le stagioni. La chiave ci è fornita, come si è visto, dallo
stesso Bonaventura che paragona l'Albero della croce al Lignum vitae
apocalittico (Ap. 22, 2).123
Come già detto, il tema non era nuovo alla cultura mistica e teologica
del XII secolo, cui attinse lo stesso san Bonaventura, inserendosi sulla
scia di opere non tanto compilative quanto divulgative di una tradizione
scritturale ed esegetica risalente ai primi secoli del Cristianesimo. Gli inni
di Fortunato indicano la croce di Cristo come l'albero più fertile, mentre
Cipriano è il primo a collocarvi su dodici rami gli apostoli, così come
appare di frequente nell'iconografia medioevale - non escludendo in questo
caso un contributo diretto alle immagini del Lignum vitae 124 - la quale
affondava a sua volta le sue radici in un universo simbolico di immagini
archetipe di matrice cosmogonica, nel quale l'albero si presenta quale
"ideogramma dell'universo" .125
Il contributo delle culture precristiane del vicino Oriente, mediate
dall'ebraismo, ben si avverte in un' antichissima descrizioni dell' albero
della vita fornita dallo pseudo-Ippolito, in un'omelia risalente alla fine del
II secolo: "Quest' albero dalle dimensioni celesti si è elevato dalla terra
al cielo, fissandosi pianta eterna, nel mezzo del cielo e della terra, sostegno
dell'Universo, fondamento di tutte le cose, supporto del mondo intero,
legame cosmico che tiene unita la volubile natura umana, assicurandola
con chiodi invisibili allo spirito ... Toccando il cielo con l'estremità
122 Alla tradizione divulgata dalla Leggenda aurea che la croce sarebbe stata costruita
con il legno dell'albero del peccato, si contrappone quella che essa si costituisse
di quattro diverse specie di legno: cedro, cipresso, palma e olivo che è riferita da Vincent
de Bauvais nello Speculum historialis, libro VI, cap. XLII e riprodotta in una suggestiva
immagine delle vetrate della Passione della cattedrale di Bourges, nella quale la croce
è raffigurata di quattro diversi colori. Cfr. E. MALE, L'art religieux du XIIIe siècle en
France, Paris 1988 (1" ed. 1948), p. 417-419.
123 "In mezzo alla piazza della città, e da ambo i lati del fiume, cresceva l'albero
che dà la vita. Esso porta dodici frutti, per ciascun mese il suo frutto. Le sue foglie
guariscono le nazioni. Dio toglierà ogni maledizione dalla terra .. . " CAp. 22, 2-3).
124 Cfr. G. HEINZ-MOHR, Lessico di iconografia cristiana, Milano 1984, p. 28.
125 Cfr. lACOBINI, L'albero della vita, op. cit., p. 241. Si veda inoltre R. COOK, The
tree oJ life. Symbol oJ the centre, London 1977.
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