Alta qualità - Città di Cerignola

cromatica impiegata che si limita a tre colori di base - rosso, giallo ocra
e verde - cui si aggiunge il marrone del trono e della veste di Pilato.
Identica si rivela l'attitudine alle profilature perlinate e ai bordi gemmati,
oltre alla già notata identica maniera di piegare i tessuti, rispettiv-amente
dei velaria e degli abiti.
Non è facile capire se spettino alla stessa mano anche gli apostoli
dell'attigua parete orientale. È possibile avanzare dei confronti tra il modo
di siglare le pieghe della veste rossa di Cristo con pennellate nere, con
un frammento di panneggio della teoria apostolica a destra della finestra,
così come nell'uso del giallo nelle stoffe chiare, che si ritrova nella tunica
inconsutile della scena della Salita al Calvario e, appena percettibile, nei
sottostanti velaria. La perdita di gran parte dell'intonaco dipinto su questa
parete rende difficoltoso individuarne le caratteristiche formali; un panneggiare
più ampio e voluminoso che crea abili trapassi di luce, con un
prevalere del bianco e delle ombre colorate nei toni caldi dei rossi e dei
gialli, sembra però riscontrarsi nel gruppo di figure di sinistra.
La sensazione che qualcosa sia cambiato, probabilmente in corso
d'opera, si concretizza nel constatare che il frammento di velarium che
si scorge all'inizio della parete settentrionale non contemplasse il fregio
clipeato, poiché lo spazio ad esso riservato è occupato dai personaggi che
affiancano l'immagine centrale del Lignum vitae, i quali poggiano i piedi
allivello della cornice rossa cui si collegano i velaria. Inoltre, l'immagine
del committente coincide sia con la cornice rossa sia con i velaria, tuttavia
lì non più visibili.
Le ipotesi possibili sono due: che il registro decorativo, benché mutilo
della sua parte conclusiva convivesse anche su questa parete con la soprastante
decorazione lasciando che il donatore vi si sovrapponesse in
parte, oppure che la nuova immagine avesse occultato i velaria. In quest'ultimo
caso mancherebbe però una conclusione della decorazione in
basso, in quanto le immagini per essere ben visibili richiedevano uno
stacco dal piano di calpestio di almeno un metro e mezzo.
Poiché, però, a tali incongruenze di impaginazione non si accompagnano
differenze formali rilevanti, più che un intervallo cronologico
sostanziale tra le due parti, sembra verificarsi uno scarto culturale, che si
potrebbe far risalire alla committenza. Forse per l'intervento di un personaggio
di cultura aggiornato sulle novità iconografiche 'europee' e in
grado di guidare il pittore nell'organizzazione di un'immagine 'nuova'
come quella del Lignum vitae che richiedeva, comunque, una certa abilità
nel trascrivere i singoli passi selezionati dell'opera all'interno dei cartigli,
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