Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi
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SEDUTA DI<br />
APERTURA<br />
SECONDA<br />
SEDUTA<br />
TERZA<br />
SEDUTA<br />
Giacomo Giannello<br />
ANPI La Spezia<br />
QUARTA<br />
SEDUTA<br />
QUINTA<br />
SEDUTA<br />
SESTA<br />
SEDUTA<br />
Care compagne e cari compagni, credo che le nostre due parole<br />
d’ordine debbano essere autonomia e autorevolezza. L’autorevolezza<br />
dei Partigiani, ancora così presenti e così giovani di spirito nella nostra<br />
Associazione; l’autonomia della capacità critica, senza riferimento a<br />
partiti e a coalizioni.<br />
Dobbiamo essere spirito critico, aiutare la politica. Combattendo il<br />
peggiore dei nostri nemici: l’ignoranza. Perché tenendo nell’ignoranza<br />
soprattutto le nuove generazioni è più facile controllarle. Sviluppare, al<br />
contrario, un forte spirito critico è la nostra unica via d’uscita, l’unico<br />
mezzo, l’unica arma per interrompere quel ciclo, quel giro di cui parlava<br />
Zagrebelsky. Attraverso l’analisi autonoma della storia e dei fatti<br />
possiamo realmente migliorare questa democrazia. Dobbiamo saper<br />
distinguere ciò che è giusto da ciò che è comodo: è la distinzione fondamentale<br />
che dobbiamo mettere in atto. La riforma voluta dal nostro<br />
presidente del Consiglio dell’Art. 41: ecco, promuovere semplicemente<br />
la libertà d’impresa senza diritti per i lavoratori è comodo ma non è<br />
giusto. Questo sicuramente non è il modo di crescere.<br />
Dobbiamo difendere a spada tratta la nostra Costituzione perché è<br />
l’unico argine verso un regime e una dittatura in questo momento ancora<br />
malcelata. È vero, non siamo in un regime, ma attraverso il controllo<br />
dell’istruzione si arriverà pian piano a rendere le persone incapaci di<br />
pensare con la propria testa. Si arriverà anche a controllare il voto libero,<br />
che dovrebbe appartenere a tutti i cittadini.<br />
Si ha ragione a dire che bisogna fare proposte operative, che è il<br />
momento, ora, di fare qualcosa per andare avanti e mettere in piedi la<br />
“nuova stagione dell’ANPI” di cui si è parlato. Parliamo ai giovani e,<br />
insieme ai partigiani che ancora abbiamo, andiamo nelle scuole e facciamo<br />
ancora di più e meglio quello che già si sta facendo.<br />
Andiamo a spiegare la Costituzione, raccontiamo come è nata.<br />
Forse la faccia di un ventiduenne come me, affiancata a quella di un<br />
Partigiano, può dare un valore aggiunto. Può parlare con una lingua in<br />
parte diversa che per dialogare con i giovani è necessaria. Discutiamo<br />
con i presidi e gli insegnanti, facciamo in modo che nell’offerta didattica<br />
e nell’autonomia di insegnamento che spetta a ogni scuola ci sia<br />
spazio per la Costituzione. Si legga la nostra Carta, perché sia conosciuta<br />
anche la sua storia, i lavori preparatori. Portiamola in giro come<br />
fosse il nostro baluardo.<br />
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