Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi
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58<br />
SEDUTA DI<br />
APERTURA<br />
SECONDA<br />
SEDUTA<br />
TERZA<br />
SEDUTA<br />
QUARTA<br />
SEDUTA<br />
QUINTA<br />
SEDUTA<br />
SESTA<br />
SEDUTA<br />
lia – e la signora Le Pen che si caratterizza con un linguaggio, uno stile,<br />
un modo di parlare, del tutto diversi rispetto al padre; parla di aborto e<br />
famiglia, di temi che erano inusitati per la destra, poi si richiama all’antimoschea<br />
e all’islamismo.<br />
Sono questioni su cui interrogarsi. Chi fa politica da più di 40 anni,<br />
come nel mio caso, si chiede dove abbiamo sbagliato. Te lo chiedi<br />
quando a scuola i giovani che ti dicono che l’unica opposizione sono<br />
loro. Quando Casa Pound distribuisce volantini in cui parla dell’acqua<br />
pubblica, ti chiedi se le multi utilities create da molte giunte, non solo<br />
di destra, non abbiano pesato negativamente. Quando ti parlano della<br />
casa, ti chiedi se certe cementificazioni dei piani regolatori, di giunte<br />
anche non di destra, non abbiano influito negativamente su questo dato.<br />
Ad alcuni di noi – e a me personalmente – la questione della destra<br />
democratica, nel documento, è sembrata errata.<br />
Questione federalista. Il Federalismo nell’Ottocento andava in direzione<br />
unitaria e progressiva. Non è il caso di citare Cattaneo e altri.<br />
Oggi, secondo me, è il contrario: rischia di produrre effetti di ulteriore<br />
divaricazione in un Paese già fortemente disunito, in cui l’attacco al<br />
contratto nazionale avrà conseguenze drammatiche.<br />
Questione partiti, legge elettorale e politica. Negli ultimi anni<br />
abbiamo assistito a una liquidazione di schemi ritenuti vecchi che però<br />
hanno aperto la strada a leadership, a forme politiche che allontanano i<br />
luoghi in cui si decide e si sceglie dalla partecipazione, che era una<br />
parola d’ordine fondamentale per tutti noi e non solo. Il superamento<br />
della forma partito – quanti errori hanno fatto i partiti, anche quelli di<br />
cui ho fatto parte – produce surrogati organizzativi come comitati elettorali,<br />
tentazioni carismatiche, anche nelle culture maggiormente di<br />
sinistra. La crisi dei partiti, superata la grande età dei partiti di massa –<br />
ieri Zagrebelsky ci parlava di tre fasi e noi siamo drammaticamente alla<br />
fine della terza, se non nella quarta – non ha prodotto assolutamente<br />
trionfi di alternativa di una società civile, pensati da tanti teorici moderni,<br />
post o ultra. Continuo a credere che quando si parla di leggi elettorali,<br />
il ritorno al sistema proporzionale, alla possibilità di votare per i<br />
partiti e non per i nomi – cominciando a toglierli dai simboli di partito<br />
– cioè a una identità programmatica fondamentale, dovrebbe essere un<br />
elemento centrale.<br />
Passando alla Costituzione, dobbiamo quindi verificare se anche su<br />
questo non sia stata cambiata, dal 1993, in forma surrettizia. Vorrei<br />
citare il grande socialista Lelio Basso e non c’è tempo: in quanti suoi<br />
scritti, alcuni sulla Costituzione ripubblicati di recente, era evidenziato