Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

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SEDUTA DI APERTURA SECONDA SEDUTA TERZA SEDUTA QUARTA SEDUTA QUINTA SEDUTA SESTA SEDUTA Presidenza Nazionale, sen. Silvano Bacicchi, sarà messa a disposizione di tutte le ANPI. Concludo l’intervento auspicando che l'ANPI possa farsi promotrice a livello europeo di iniziative contro il revisionismo storico e per la salvaguardia della memoria della Resistenza quale presupposto e fondamento dell’Unione Europea. Alessandro Frignoli ANPI Reggio Emilia Partigiane e partigiani di questo Congresso, per me è un onore essere qui. Prima di tutto volevo ringraziare una persona che non c’è più: Maria Cervi. È stata lei, insieme ad altre persone di Reggio Emilia, ha fare in modo che io e tanti altri potessimo essere delegati a questo Congresso. Maria – insieme a Giacomo Notari, Presidente dell’ANPI di Reggio Emilia – ha reso possibili due iniziative, nel 2003 e 2005, due Conferenze di programma sui giovani dell’ANPI, che sicuramente hanno contribuito ad avviare l’inserimento nella nostra Associazione di chi non ha fatto la Resistenza. Un’altra cosa molto importante voglio comunicare e rendere noto: l’ANPI di Reggio Emilia – a differenza della portaerei Charles De Gaulle, che anche stanotte ha mandato i suoi caccia a bombardare la Libia – nella sua semplicità e nella volontà di costruire un mondo di pace si è impegnata per costruire un asilo in Medio Oriente. Grazie alla nostra Associazione, quindi, 140 bambini palestinesi potranno avere non bombe ma libri, e la possibilità di un futuro diverso. Ho voluto precisarlo perché ieri abbiamo parlato del valore dell’indignazione. L’indignazione è un sostantivo che deve essere plurale; l’indignazione deve condurre tutte le persone, non soltanto quelle che subiscono un sopruso, a lottare per costruire un mondo diverso. Purtroppo la nostra società è pervasa da una spaventosa siccità morale e per permettere di idratare questa piaga noi dobbiamo apportare valori. L’ANPI ne custodisce uno grandissimo, che è anche l’espressione fondamentale della nostra Costituzione: il valore dell’antifascismo. Attraverso l’antifascismo militante noi possiamo costruire un’indignazione basata su valori concreti. Parlare oggi di antifascismo militante significa definire un ambito culturale di riferimento molto preciso, coerentemente con quanto contenuto nell’Art. 2 della Carta Costituzionale. Per me essere antifascisti significa garantire uguali 141
SEDUTA DI APERTURA 142 SECONDA SEDUTA TERZA SEDUTA QUARTA SEDUTA QUINTA SEDUTA SESTA SEDUTA diritti a uomini e donne di qualsiasi nazionalità o provenienza. Antifascismo militante è riconoscere il dovere della politica di non anteporre gli interessi economici alla libertà dei cittadini. Non può più restare inapplicato il contenuto dell’Art. 41 della Costituzione: esso deve diventare elemento cardine delle condotte politiche di chi è portatore del mandato di rappresentanza sociale e politica derivatogli dall’espressione della democrazia rappresentativa. È vero, tale mandato si esercita senza vincolo, ma è vero altresì che non può prescindere dal dettato costituzionale. Ogni eletto rappresenta la Nazione, la Costituzione è la base entro la quale ognuno deve muoversi. Antifascismo militante vuol dire, tra le altre cose, pratica non violenta della politica, pretesa che i princìpi contenuti nella Carta Costituzionale siano praticati. Fino a che essi non avranno visto totale e completa attuazione non consentiremo ad alcuno di stravolgerli, a nessun titolo, in nessuna parte. Antifascismo militante non può mai essere confuso con l’uso della violenza contro un avversario politico. Bensì significa avere la capacità di essere maggioranza culturale nel Paese. Antifascismo è saper accogliere il diverso e valorizzarne le capacità, dare voce a chi voce non ha. Alla nostra organizzazione è richiesto un gesto di coraggiosa continuità: legare il valore dell’antifascismo all’idea che nessun conflitto debba essere risolto con la violenza e la guerra, coerentemente con quanto scritto nell’Art. 11. L’antifascista contemporaneo si muove sempre nella direzione della soluzione pacifica di ogni controversia, consapevole che è necessaria una grande lungimiranza politica. Ricorrendo all’isolamento di tutti quei regimi che violano i diritti umani, non allacciando con essi – per nessuna ragione – relazioni economiche e politiche. Dobbiamo lavorare perché si attuino i valori della nostra Costituzione, cercando di globalizzare l’assieme di diritti che ci guidano. È urgente lavorare affinché venga applicato il secondo comma dell’Art. 3 a tutti gli uomini e le donne. Antifascismo è impedire che venga tradita la lettera degli Art. 33 e 34 sulla scuola, battendosi sempre affinché non sussistano mai ragioni economiche che giustifichino la riduzione, in qualsiasi modo e forma, del diritto alla pubblica istruzione per ogni cittadino della Repubblica, anche per i figli dei migranti non in regola con i documenti. La formazione e l’istruzione devono essere finalizzate allo sviluppo della capacità critica dei giovani e non solamente alla creazione del futuro lavoratore. Lo stesso deve valere per il diritto alla salute che deve essere garantito a tutti come inalienabile.
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