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Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

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80<br />

SEDUTA DI<br />

APERTURA<br />

SECONDA<br />

SEDUTA<br />

TERZA<br />

SEDUTA<br />

QUARTA<br />

SEDUTA<br />

QUINTA<br />

SEDUTA<br />

SESTA<br />

SEDUTA<br />

lavorare con i giovani, giorno dopo giorno: personalmente, ho partecipato<br />

a tredici incontri nelle scuole dall’inizio dell’anno.<br />

4) Una fase congressuale critica. Lo sappiamo bene: è legittimo nutrire<br />

tanti timori e qualche perplessità perché è un <strong>Congresso</strong> di passaggio.<br />

L’ANPI è su una sorta di crinale perciò, per definizione,<br />

esposto ai venti. I venti possono essere fonte di vita ma anche di difficoltà.<br />

Dopo la nuova stagione che si è aperta nel 2006 è inevitabile<br />

un passaggio generazionale. Questa mattina ci si chiedeva: “Cosa<br />

facciamo?”, “Lo dilazioniamo?”, “Lo avviamo immediatamente?”.<br />

Lo deciderà il <strong>Congresso</strong>. L’invito di noi abruzzesi è a farlo adesso.<br />

Nelle forme, nei limiti e nei tempi giusti, congrui e civili, ovviamente.<br />

Ma ora, subito, non abbiamo tanto tempo. Guardando quest’aula,<br />

di fatto, siamo già tutti un po’ più “plurali”. Più Sud, più<br />

giovani, più donne. Se riusciremo a trasferire questa pluralità, in<br />

modo armonioso, nella cornice normativa che sosterrà l’ANPI,<br />

andremo verso un bel futuro. Ne sono certo.<br />

Grazie.<br />

Tiziano Tussi<br />

ANPI Milano<br />

Una delle questioni che non riesco più a sopportare è la retorica –<br />

per lavoro insegno filosofia ai licei, quindi i giovani li conosco da tanto<br />

tempo – e quindi sarebbe il caso che anche nel nostro <strong>Congresso</strong>, pur<br />

con tutti i limiti possibili – perché chiaramente l’aspetto dell’umanità<br />

che pervade l’ANPI, diciamo così, può portare alla retorica – questa<br />

parte fosse molto limitata. Perché non serve, non ci serve più. Allora:<br />

se noi riusciamo a far scivolare l’umanità che pervade, da sempre,<br />

l’ANPI verso quello che deve diventare, allora serve anche questo sentimento.<br />

Però dobbiamo farla “scivolare”. Ecco allora, scusatemi, che<br />

sono inutili quegli interventi – non mi riferisco naturalmente all’intervento<br />

che mi ha preceduto, né ad altri in particolare – che fanno accenni<br />

a quel che fu – diciamo in un modo sentito – il cuore, il sentimento;<br />

questo, scusatemi, lo sappiamo tutti. L’album di famiglia l’abbiamo<br />

sfogliato più e più volte, ed è bello, però ora non ci serve più sfogliarlo,<br />

qui, perché dovremo fare dei passi avanti.<br />

I passi avanti riguardano il lavoro culturale e politico della nostra<br />

Associazione. Come lo organizziamo? Su questo noi dobbiamo esprimerci,<br />

e questo mi sarei aspettato. L’ho scritto anche su Patria indi-

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