Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi
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SEDUTA DI<br />
APERTURA<br />
SECONDA<br />
SEDUTA<br />
TERZA<br />
SEDUTA<br />
QUARTA<br />
SEDUTA<br />
Giovanna Stanka Hrovatin<br />
ANPI Trieste<br />
QUINTA<br />
SEDUTA<br />
SESTA<br />
SEDUTA<br />
Un cordiale saluto a tutti i presenti, prisrčen pozdrav vsem prisotnim,<br />
dall’ANPI-VZPI di Trieste, nelle lingue parlate nella nostra città, nella<br />
nostra Provincia e nella nostra Regione Friuli-Venezia Giulia.<br />
Veramente, dovrei salutare anche in friulano e in tedesco per utilizzare<br />
tutte le quattro lingue secolari del nostro territorio.<br />
Gli sloveni delle tre Province di Trieste, Gorizia e Udine sono<br />
riusciti a ottenere le leggi di tutela n. 482/1999 e n. 38/2001 solo decenni<br />
dopo l’approvazione della nostra Costituzione. Queste leggi non<br />
soddisfano appieno le nostre aspettative e vengono anche disattese in<br />
molti punti.<br />
La situazione più difficile è quella della Provincia di Udine, dove<br />
operano forze che continuano a negare l’esistenza degli sloveni, tentando<br />
di intralciare l’applicazione delle leggi, continuando a mortificare<br />
gli sloveni che nel 1866 scelsero l’Italia, erede della Repubblica di<br />
Venezia di cui erano stati cittadini. Grande fu la delusione quando, solo<br />
poche settimane dopo l’inclusione nello Stato italiano, Il Giornale di<br />
Udine pubblicò un articolo dal titolo: “Questi slavi bisogna eliminarli”.<br />
Oggi continuiamo a vederci ostacolati nel pieno riconoscimento dei<br />
nostri diritti.<br />
Non è questa la strada che il nostro Paese deve perseguire: l’Italia<br />
deve riconoscere i diritti di tutti i cittadini e, al contempo, rinsaldare<br />
l’amicizia e la collaborazione con gli Stati vicini. Una tappa importante<br />
di questo percorso e già stata compiuta, a Trieste, il 13 luglio 2010,<br />
con l’incontro dei tre Presidenti – Napolitano, Türk e Josipovic – e l’omaggio<br />
al Narodni Dom nell’90° anniversario del suo incendio da parte<br />
dei fascisti, la deposizione di una corona alla stele dell’esodo e il concerto<br />
diretto dal maestro Riccardo Muti in Piazza Unità.<br />
A proposito di strumentalizzazioni e falsificazioni che, al contrario,<br />
continuano a guastare i rapporti vorrei richiamare alla vostra attenzione<br />
l’ennesimo “incidente”. Nella ricorrenza del 10 febbraio, il Comune<br />
di Bastia Umbra (Provincia di Perugia), in collaborazione con l’Unione<br />
degli istriani, ha pubblicato un manifesto che riproduce la foto della<br />
fucilazione di cinque civili, sotto il titolo “Giorno del ricordo in memoria<br />
delle vittime delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata”.<br />
Dall’insieme si potrebbe evincere che si tratti di un documento della<br />
fucilazione di civili italiani ad opera di Partigiani slavi. In realtà, l’immagine<br />
è stata scattata da un fotografo delle forze di occupazione ita-<br />
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