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Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

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SEDUTA DI<br />

APERTURA<br />

140<br />

SECONDA<br />

SEDUTA<br />

TERZA<br />

SEDUTA<br />

QUARTA<br />

SEDUTA<br />

QUINTA<br />

SEDUTA<br />

SESTA<br />

SEDUTA<br />

nella nostra regione è un fenomeno particolarmente accentuato, soprattutto<br />

dopo l’istituzione del Giorno del ricordo. Grazie a una legge, poco<br />

contrastata anche dalla sinistra, che volutamente mescola assieme foibe<br />

ed esodo. Due fatti che vanno ricordati, ricollegandoli nel tempo, ma<br />

che non hanno una diretta relazione fra loro come la legge sottintende.<br />

Non va dimenticato che nel Friuli-Venezia Giulia ha sede l’Istituto<br />

Silentes lòquimur che cura conferenze sulle foibe nelle scuole e nei<br />

comuni di tutta Italia divulgando una versione distorta, non contestualizzata<br />

e falsata nei numeri della tragica vicenda delle foibe. Il suo<br />

direttore è stato condannato per usurpazione di titolo e per aver diffamato<br />

alcuni Partigiani. Nonostante il suo poco edificante curriculum,<br />

però, riceve dalla Regione finanziamenti molto più cospicui di quelli<br />

destinati alle nostre quattro ANPI provinciali.<br />

In questo disinvolto uso della storia si colloca un episodio come<br />

quello verificatosi di recente a Bastia Umbra, dove il Comune ha pubblicizzato<br />

la manifestazione organizzata in occasione della Giornata del<br />

ricordo attraverso una locandina in cui compare la foto della fucilazione<br />

di civili sloveni ad opera di soldati italiani nel villaggio di Dane,<br />

durante l’occupazione italiana della provincia di Lubiana. La manipolazione<br />

di questa foto, utilizzata per rappresentare la violenza subita<br />

dalla popolazione italiana dell’ex Jugoslavia nell’immediato dopoguerra,<br />

è diventata un caso diplomatico. La sua pubblicazione, anche sul<br />

sito del ministero degli Interni, ha causato la protesta formale della<br />

Repubblica di Slovenia. Tutto ciò a dimostrazione della superficialità<br />

con cui vengono trattate questioni delicate che pesano ancora oggi<br />

come ferite aperte, sulle quali si vuole fare speculazione politica.<br />

In questa manipolazione della storia non sorprende che Gorizia –<br />

città dove si è svolta la prima grande battaglia partigiana italiana contro<br />

l'invasore tedesco dopo l'8 settembre ’43 (1.000 combattenti, la gran<br />

parte operai dei cantieri navali contro truppe corazzate tedesche) –<br />

ospiti ogni anno il raduno dei reduci della X Mas, accolti con tutti gli<br />

onori dalla giunta di centrodestra e salutati come difensori dell’italianità<br />

della Venezia Giulia. Proprio per contrastare questo falso storico e<br />

ribadire che la X Mas (come del resto tutte le FF.AA. della RSI), specializzata<br />

in azioni di repressione antipartigiana, fu una formazione<br />

collaborazionista operante sotto il diretto controllo dell'invasore tedesco<br />

che aveva annesso questi territori al Terzo Reich, l'ANPI provinciale<br />

di Gorizia ha promosso la pubblicazione di un opuscolo a carattere<br />

divulgativo che raccoglie documenti e contributi di storici. La pubblicazione,<br />

curata dal nostro Presidente onorario e componente della

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