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Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

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SEDUTA DI<br />

APERTURA<br />

SECONDA<br />

SEDUTA<br />

TERZA<br />

SEDUTA<br />

QUARTA<br />

SEDUTA<br />

QUINTA<br />

SEDUTA<br />

Ferdinando Imposimato<br />

ANPI Roma<br />

Presidente onorario aggiunto Suprema Corte di Cassazione<br />

SESTA<br />

SEDUTA<br />

Amici e compagni,<br />

alla Costituzione nata dalla Resistenza guarda la preoccupata coscienza<br />

della nazione, in questi tempi di pericolo per la democrazia. Alla<br />

Costituzione guardarono, come strumento di difesa, i magistrati caduti<br />

nella lotta al terrorismo e alla mafia tra cui Bruno Caccia a Torino,<br />

Emilio Alessandrini e Guido Galli a Milano, Vittorio Occorsio e Mario<br />

Amato a Roma. Alla Costituzione guardano, oggi, per difendere la<br />

loro indipendenza, garanzia dei cittadini e non privilegio della<br />

Magistratura. Alla Costituzione e alla Resistenza guardano i familiari<br />

della strage dimenticata di Vallucciole, in Toscana, dove donne e bambini<br />

furono uccisi dai militari della Wehrmacht con la complicità di<br />

traditori della RSI. E ho il privilegio di difendere, anche a nome<br />

dell’ANPI, un familiare di una delle vittime davanti al Tribunale<br />

Penale di Verona dove si sta celebrando il processo.<br />

Di fronte all’attacco del governo alla Costituzione e alla democrazia,<br />

di fronte all’acuirsi della questione sociale e morale, per la carenza<br />

di prospettive di lavoro dei giovani, la risposta va cercata e trovata<br />

anzitutto nella lotta senza quartiere alla dilagante corruzione, all’evasione<br />

fiscale, alla mafia e al suo patto scellerato con la politica. Mali<br />

endemici che sottraggono ingenti risorse ai lavoratori e ai giovani. I<br />

vari scandali recenti hanno rivelato l’ignobile sfruttamento persino dei<br />

disastri nazionali, come il terremoto d’Abruzzo, per avvantaggiare<br />

mafiosi, politici e imprenditori senza scrupoli, con la protezione di<br />

leggi personali varate da un governo e da un presidente del Consiglio<br />

indegni di un Paese civile. La risposta va cercata e trovata, inoltre,<br />

nella difesa della dignità del lavoro, nella solidarietà, nella garanzia<br />

del lavoro per tutti, anche riducendo la giornata lavorativa, come è<br />

avvenuto in Francia e in Germania da oltre vent’anni.<br />

Una breve riflessione sulla guerra. Noi diamo la nostra adesione<br />

alla lotta che i movimenti di liberazione del mondo arabo stanno conducendo<br />

contro le dittature. Ma sotto il profilo della legalità internazionale,<br />

riteniamo, sommessamente, la illegittimità della guerra, ricordando<br />

che l’Art. 11 della Costituzione stabilisce che “L’Italia ripudia<br />

la guerra come strumento per la soluzione dei conflitti internazionali”<br />

e che non esistono i presupposti per ritenere legittimo l’intervento in<br />

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