Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

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SEDUTA DI
APERTURA
SECONDA
SEDUTA
TERZA
SEDUTA
QUARTA
SEDUTA
QUINTA
SEDUTA
SESTA
SEDUTA
Ricapitolando: gli italiani scomparsi nelle foibe, anche per vendette
e ritorsioni personali, ammontano a meno di mille. I dati dell’esodo
non possono essere spacciati come dati delle foibe. Il 10 febbraio
vanno ricordati anche i fatti per i quali provare vergogna, relativi
all’occupazione italiana di Slovenia e Croazia. Il 10 febbraio vanno
onorate anche le tante vittime jugoslave per mano dei fascisti italiani.
Credo nella ricerca storica, spero prevalga la verità. Il documento
redatto dagli storici sloveni e italiani, rappresenta un fatto nuovo che
contribuisce a creare una mentalità scevra da interpretazioni manichee
della storia. I nomi dei campi di concentramento italiani per gli jugoslavi,
i fatti dell’internamento delle popolazioni slave da parte italiana,
ci forniscono un quadro reale della storia e della geografia all’epoca
dell’occupazione fascista italiana della Jugoslavia.
Storia e geografia delle quali dobbiamo appropriarci, soprattutto
noi, per trasmetterle nelle nostre realtà. Altrimenti non lo farà nessuno.
Grazie.
Rita De Arzich Magalhaes De Lima
ANPI Biella
Vorrei cominciare ricordando una frase: “La libertà è come l’aria, ci
si accorge di quanto è importante quando viene a mancare”. Mai,
secondo me, parole furono più attuali, nella nostra Italia, dove l’aria è
diventata irrespirabile, per mancanza di moralità, legalità, libertà e giustizia.
Volevo portare alla vostra attenzione soltanto alcuni punti.
Memoria e attuazione della Costituzione - Sono degli Anni 50, un
periodo in cui si parlava ancora troppo poco di Costituzione, e la cultura
si faceva prevalentemente in casa. In ogni casa del nord c’era
almeno un partigiano e le informazioni, la memoria, la storia ti veniva
insegnata in famiglia. Chi non ha avuto questa fortuna la storia poi ha
dovuto studiarla.
Ritengo che a causa dei blocchi contrapposti, della guerra fredda,
della Russia e dell’America, questa storia non è stata conosciuta a sufficienza.
La storia della Liberazione non è stata elaborata abbastanza.
Se ne è parlato con ritardo, non attribuendo il giusto significato alle
cose. Pregiudicando la possibilità di comprendere e raggiungere la
compiutezza della nostra democrazia. Secondo me la conoscenza è fondamentale
per la consapevolezza. Oggi ci ritroviamo a riprendere con