Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi
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SEDUTA DI<br />
APERTURA<br />
106<br />
SECONDA<br />
SEDUTA<br />
TERZA<br />
SEDUTA<br />
QUARTA<br />
SEDUTA<br />
QUINTA<br />
SEDUTA<br />
SESTA<br />
SEDUTA<br />
mento alternativo sono stati aggrediti da gruppi di neofascisti. Due anni<br />
fa, Matteo è stato ucciso a botte a Verona, città governata da un sindaco<br />
con l’appoggio palese di Forza Nuova, con esponenti della destra<br />
più estrema che siedono nel Consiglio comunale. L’assessore regionale<br />
alla Pubblica Istruzione non fa mistero di difendere la repubblica di<br />
Salò, celebra la X Mas, finanzia opuscoli che strumentalizzano i tragici<br />
fatti delle foibe e l’esodo dei giuliano-dalmati.<br />
Ripeto, in questo contesto è ancora più importante il risultato che<br />
abbiamo ottenuto. Ci siamo riusciti non solo per la capacità delle istituzioni<br />
e il coinvolgimento dei colleghi, ma anche perché i valori dell’antifascismo<br />
e della Resistenza, anche in “questo” Veneto, sono ben<br />
presenti pure in quelli che oggi politicamente si schierano da un’altra<br />
parte, e soprattutto nei loro elettori.<br />
Questo lavoro era iniziato nella precedente legislatura con lo stanziamento<br />
di una piccola risorsa all’ANPI regionale per contribuire alla<br />
celebrazione della Giornata della Memoria e del Giorno del Ricordo<br />
nelle scuole. A partire dal 2009, sono state portate avanti decine di iniziative<br />
in tutto il Veneto ed è importante continuare in questa direzione.<br />
La lotta partigiana, la Resistenza, l’antifascismo sono i valori fondativi<br />
di questa democrazia. E non basta la memoria, serve l’agire politico<br />
e, in esso, la pratica quotidiana di questi ideali. Come diceva<br />
Massimo Rendina, occorre ridare dignità a questo Paese, ricostruire la<br />
democrazia. A partire dai diritti di giustizia sociale sanciti nella<br />
Costituzione, che le forze politiche hanno un po’ dimenticato.<br />
Nel Veneto ci sono stati i moti del 1848, ci sono stati grandi pensatori<br />
e condottieri che volevano la costruzione di un Paese federato. Non<br />
serve citare Gramsci e cosa scrisse su quel Risorgimento. Oggi va ridato<br />
nuovo valore a quelle esperienze. Non ho nessun problema a sventolare<br />
il Tricolore, e farlo davanti ai leghisti ci ha dato un motivo di<br />
orgoglio in più. Ma non può bastare.<br />
Troppo poco si è fatto in queste celebrazioni del 150° per dire che<br />
è nella Carta Costituzionale, nata dalla resistenza al fascismo, che<br />
l’Italia ha trovato per la prima volta una unità vera, costruita da persone<br />
con orientamenti diversi. Non si sente dire tanto spesso quanto<br />
sarebbe necessario. Anzi, si ha fretta di cambiarla, e noi la dobbiamo<br />
difendere.<br />
L’assessore Donazzan, al quale facevo riferimento prima, approdato<br />
al PdL dopo una militanza nell’estrema destra, in queste settimane<br />
gira l’Italia per costituire i Comitati Patrioti Italiani con giovani neofa-