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Rapporto sulle biotecnologie in Italia 2010 - Farmindustria

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“ Nel processo di riorganizzazione<br />

della farmaceutica <strong>in</strong> atto<br />

a livello <strong>in</strong>ternazionale, il biotech<br />

rappresenta certamente una risposta”<br />

e questo le elide la possibilità di diventare<br />

fully <strong>in</strong>tegrated.<br />

La disponibilità di capitali per l’<strong>in</strong>dustria<br />

biotech è tipicamente una criticità: <strong>in</strong><br />

quest’ottica cosa può fare a supporto<br />

l’<strong>in</strong>dustria farmaceutica?<br />

Gradnik: L’<strong>in</strong>dustria farmaceutica può fare<br />

quello che <strong>in</strong> parte già fa, cioè str<strong>in</strong>gere<br />

accordi di licenza costruiti <strong>in</strong> modo tale<br />

da garantire il necessario apporto di<br />

capitale anche <strong>in</strong> fase di sviluppo, o che,<br />

ancor meglio, prevedano la possibilità per<br />

l’azienda biotech di cont<strong>in</strong>uare ad avere dei<br />

diritti <strong>in</strong> alcuni territori, tali da garantire<br />

alla controparte la possibilità di diventare<br />

una azienda <strong>in</strong>tegrata. A livello generale,<br />

sarebbe però necessario un po’ più di<br />

coraggio negli <strong>in</strong>vestimenti nelle tante<br />

piccole biotech companies promettenti che<br />

sono nate <strong>in</strong> questi ultimi anni.<br />

Uno strumento di particolare importanza<br />

potrebbe essere rappresentato dalla creazione<br />

di un fondo di venture capital, a base<br />

<strong>in</strong>dustriale, che <strong>in</strong>vesta nel biotech italiano, sul<br />

modello di quanto fatto da Novartis e Merck<br />

Serono a livello <strong>in</strong>ternazionale.<br />

Dompé: Uno dei problemi pr<strong>in</strong>cipali delle<br />

imprese biotech, sia nella fase di costituzione<br />

sia nella fase di sviluppo, è il reperimento di<br />

risorse f<strong>in</strong>anziarie. Compito particolarmente<br />

arduo <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> dove il capitale di rischio e <strong>in</strong><br />

particolare il venture capital sono merce rara.<br />

Per rafforzare la capacità delle imprese di<br />

produrre valore e di <strong>in</strong>vestire nella ricerca,<br />

utilizzando al massimo le capacità <strong>in</strong>novative,<br />

è qu<strong>in</strong>di assolutamente importante<br />

<strong>in</strong>tensificare il legame con l’<strong>in</strong>dustria del<br />

farmaco, attraverso partnership e aumento<br />

della capitalizzazione. Scenario reso possibile<br />

anche dalla scelta di autof<strong>in</strong>anziamento<br />

negli anni passati di alcune start up, che, se<br />

ne ha limitato la crescita, le ha d’altra parte<br />

preservate – almeno parzialmente – dalla crisi<br />

f<strong>in</strong>anziaria <strong>in</strong>ternazionale.<br />

Oggi queste realtà hanno strutture patrimoniali<br />

non compromesse e qu<strong>in</strong>di offrono vantaggi<br />

competitivi alle imprese del farmaco.<br />

In cosa oggi il biotech italiano può essere<br />

attrattivo per una grande mult<strong>in</strong>azionale<br />

farmaceutica?<br />

Dompé: La struttura <strong>in</strong>dustriale delle<br />

imprese biotecnologiche, prevalentemente<br />

di piccole e medie dimensioni, con<br />

un’elevata qualità delle risorse umane, è la<br />

base per un network mirato e d’avanguardia<br />

che si segnala per le sue capacità<br />

progettuali diffuse e <strong>in</strong>novative.<br />

Un’area qu<strong>in</strong>di di notevole <strong>in</strong>teresse per<br />

le grandi aziende <strong>in</strong>ternazionali.<br />

Anche “l’esplosione” degli studi cl<strong>in</strong>ici <strong>in</strong><br />

<strong>Italia</strong> (+51% tra il 2000 e il 2008), con<br />

una crescente concentrazione nelle fasi<br />

1 e 2 - dal 28,7% del totale nel 2000,<br />

hanno superato il 40% nel 2008 – può<br />

rappresentare un elemento di attrattività<br />

del sistema nel suo complesso.<br />

E non solo. Il nostro Paese ha anche la più alta<br />

<strong>in</strong>cidenza di pubblicazioni <strong>sulle</strong> malattie rare<br />

sul totale delle Scienze della Vita (10,4% tra<br />

il 2000 e il 2008) rispetto a Giappone (9%),<br />

Francia (8,6%) e Germania (8,3%). Un’area di<br />

particolare elezione proprio per il biotech.<br />

<strong>Rapporto</strong> <strong>sulle</strong> <strong>biotecnologie</strong> <strong>in</strong> <strong>Italia</strong><br />

3Capitolo 3<br />

In <strong>Italia</strong> <strong>in</strong> def<strong>in</strong>itiva il settore delle<br />

<strong>biotecnologie</strong> può sposarsi con il farmaceutico<br />

e richiamare nuovi <strong>in</strong>vestimenti dall’estero,<br />

ancor di più <strong>in</strong> presenza di una politica a<br />

sostegno della ricerca e della certezza della<br />

normativa vigente. Una opportunità per<br />

l’economia e per l’<strong>in</strong>tero Paese.<br />

Gradnik: Il biotech italiano oggi è attrattivo<br />

quanto quello francese o <strong>in</strong>glese.<br />

Nel panorama attuale ciò che importa,<br />

naturalmente, è il prodotto.<br />

Credo che ormai l’<strong>Italia</strong> abbia colmato il gap<br />

rispetto agli altri competitor: oggi <strong>in</strong>fatti non<br />

dobbiamo avere più complessi di <strong>in</strong>feriorità.<br />

Anche a livello di percezione del nostro<br />

bus<strong>in</strong>ess sono stati fatti passi <strong>in</strong> avanti<br />

notevoli negli ultimi anni e l’<strong>Italia</strong>, a merito,<br />

appare sui radar screen degli operatori<br />

<strong>in</strong>ternazionali, grazie ad una competitività che<br />

fonda le basi su una robusta pipel<strong>in</strong>e.<br />

Non a caso l’<strong>Italia</strong> è stata scelta come sede,<br />

per ben due volte, nel 2007 e nel 2009, da<br />

una delle pr<strong>in</strong>cipali manifestazioni<br />

di biopartner<strong>in</strong>g, BIO-Europe Spr<strong>in</strong>g.<br />

Certamente la competizione è dura, e le<br />

nostre imprese devono ancora maturare nel<br />

modo <strong>in</strong> cui viene presentata l’opportunità<br />

al potenziale <strong>in</strong>vestitore, vale a dire nella<br />

costruzione del bus<strong>in</strong>ess plan. In questa<br />

direzione Assobiotec è impegnata da<br />

alcuni anni con un evento annuale, il<br />

BioInItaly Investment Forum, che, oltre a<br />

fare formazione <strong>sulle</strong> modalità relative alla<br />

presentazione dei progetti, rappresenta una<br />

concreta occasione di <strong>in</strong>contro, per le aziende<br />

che hanno progetti meritevoli,<br />

con gli <strong>in</strong>vestitori <strong>in</strong>ternazionali.<br />

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