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Rapporto sulle biotecnologie in Italia 2010 - Farmindustria

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Nano<strong>biotecnologie</strong><br />

Inf<strong>in</strong>e, un altro potenziale punto di forza<br />

del sistema <strong>Italia</strong> può essere considerata<br />

la propensione, <strong>in</strong> primo luogo da parte<br />

di alcune strutture di ricerca pubbliche,<br />

a stabilire rapporti di collaborazione con<br />

importanti gruppi di ricerca, ma anche<br />

imprese, all’avanguardia <strong>in</strong> questo campo<br />

al di fuori del nostro Paese. In particolare<br />

con gli Stati Uniti, ma anche con piccoli<br />

paesi particolarmente attivi, come<br />

Israele. Questa “<strong>in</strong>ternazionalizzazione”<br />

permette di stabilire un proficuo travaso<br />

di conoscenze e competenze ed un<br />

posizionamento dell’attività di ricerca<br />

spesso sulla frontiera dell’<strong>in</strong>novazione.<br />

Un impegno ad ottimizzare e rafforzare<br />

questo sistema è senz’altro un obiettivo<br />

da perseguire con assoluta conv<strong>in</strong>zione<br />

per favorire la collaborazione tra<br />

accademia e <strong>in</strong>dustria, evitare la<br />

dispersione dell’impegno, valorizzando<br />

al meglio le risorse e le competenze<br />

esistenti <strong>in</strong> settori importanti. Tra<br />

questi, la nanomedic<strong>in</strong>a, dove esistono<br />

risorse e competenze che riguardano la<br />

diagnostica, il drug delivery e la medic<strong>in</strong>a<br />

rigenerativa, tre aree prioritarie che<br />

potrebbero contribuire a rilanciare un<br />

comparto chiave per il Paese.<br />

Figura 7.2<br />

Analisi per tipologia di imprese nanobiotecnologiche<br />

(Fonte: elaborazioni Ernst & Young)<br />

40 <strong>Rapporto</strong> <strong>sulle</strong> <strong>biotecnologie</strong> <strong>in</strong> <strong>Italia</strong><br />

71%<br />

17%<br />

8%<br />

4%<br />

n Altro n Pure biotech<br />

n Mult<strong>in</strong>azionale estere n Farmaceutiche italiane<br />

Le imprese<br />

nanobiotecnologiche<br />

In <strong>Italia</strong>, vi sono 52 imprese che operano nel<br />

settore delle nano<strong>biotecnologie</strong>, di cui 15<br />

<strong>in</strong> modo dedicato. La classificazione “pure<br />

nanobio” è stata effettuata considerando<br />

i settori di ricerca delle s<strong>in</strong>gole imprese,<br />

valutando la tecnologia prevalente sui<br />

diversi filoni di attività.<br />

Il crescente numero di aziende che usano<br />

“anche” nano<strong>biotecnologie</strong> testimonia la<br />

trasversalità di queste tecniche rispetto ai<br />

diversi settori del biotech.<br />

Rispetto al totale delle imprese che si<br />

occupano di nano<strong>biotecnologie</strong> (“pure nano”<br />

e “anche nano”), nel 71% dei casi si tratta di<br />

imprese classificate pure biotech, secondo la<br />

def<strong>in</strong>izione Ernst & Young (figura 7.2).<br />

Come visto <strong>in</strong> precedenza, le imprese che<br />

lavorano nel settore delle nano<strong>biotecnologie</strong><br />

sono trasversali ai settori rispetto ai<br />

quali sono state classificate le aziende<br />

biotech (red, green, etc). In particolare,<br />

il 43% delle imprese lavora nel settore<br />

della genomica, proteomica e tecnologie<br />

abilitanti (nella figura GPTA), mentre il<br />

Figura 7.3<br />

Analisi per settore di applicazione, imprese<br />

nanobiotecnologiche (Fonte: elaborazioni Ernst & Young)<br />

38%<br />

12%<br />

2%<br />

6%<br />

n Green n More Core n Red<br />

n White n GPTA<br />

42%

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