Rapporto sulle biotecnologie in Italia 2010 - Farmindustria
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Delle strutture presenti nel Censimento<br />
AIRI/Nanotec IT, circa il 60% ha <strong>in</strong>dicato<br />
di avere attività collegabili con le<br />
nano<strong>biotecnologie</strong> e per più del 35% di esse<br />
le nano<strong>biotecnologie</strong> risultano tra le attività<br />
di ricerca pr<strong>in</strong>cipali.<br />
Per quanto riguarda la ricerca pubblica,<br />
gruppi attivi nelle nano<strong>biotecnologie</strong> sono<br />
presenti <strong>in</strong> diversi dei poli universitari<br />
italiani. Il panorama è piuttosto articolato e<br />
complesso, pertanto risulta difficile fornire<br />
un quadro esaustivo.<br />
A titolo di esempio, si possono citare i due<br />
centri di eccellenza NIS (Nanostructured<br />
Interfaces and Surfaces), con attività<br />
di ricerca di base sui biomateriali, e<br />
LATEMAR (Laboratory of M<strong>in</strong>iaturized<br />
Electrobiochemical Technologies for the<br />
Analysis and the Research), impegnato<br />
nell’ambito della genomica/proteomica<br />
per lo sviluppo di dispositivi e sistemi<br />
per la teranostica, ambedue nell’area di<br />
Tor<strong>in</strong>o e le attività nel campo della (nano)<br />
medic<strong>in</strong>a rigenerativa, con ricerche<br />
legate alla bio<strong>in</strong>gegneria, al Politecnico di<br />
Milano, e quelle per lo sviluppo di materiali<br />
biocompatibili e drug delivery all’Università<br />
Milano Bicocca.<br />
Nel Nord–Est, presso l’area di ricerca di<br />
Trieste, la collaborazione dei tre centri<br />
di ricerca CBM (Consorzio per il Centro<br />
di Biomedic<strong>in</strong>a Molecolare), S<strong>in</strong>crotrone<br />
Trieste e CNR TASC (Advanced Technology<br />
and Nanoscience National Laboratory),<br />
offre importanti <strong>in</strong>frastrutture e facilities per<br />
la nanofabbricazione e nanomanipolazione,<br />
utilizzate per lo sviluppo di nuovi sistemi<br />
di trasporto e rilascio di farmaci, agenti di<br />
contrasto, analisi molecolare, biosens<strong>in</strong>g e<br />
sviluppo di biochip.<br />
Lo studio delle superfici, lo sviluppo di<br />
nanoarrays e di sensori biochimici sono tra<br />
le pr<strong>in</strong>cipali attività <strong>in</strong> corso presso il CIVEN<br />
(Coord<strong>in</strong>amento <strong>in</strong>teruniversitario Veneto<br />
Nano<strong>biotecnologie</strong><br />
per le Nanotecnologie). Inf<strong>in</strong>e, nell’area<br />
di Trento, sono presenti alcune attività su<br />
medic<strong>in</strong>a rigenerativa (Università di Trento)<br />
e biosensori (ITC-IRST-Institute for Scientific<br />
and Technological Research).<br />
Presso l’Università di Pisa è <strong>in</strong> corso lo<br />
studio di materiali polimerici bioattivi per<br />
applicazioni di drug delivery e la medic<strong>in</strong>a<br />
regenerativa. In Calabria, presso l’Università<br />
della Magna Grecia di Catanzaro il<br />
laboratorio BIONEM svolge attività <strong>in</strong> diversi<br />
ambiti della nanomedic<strong>in</strong>a, <strong>in</strong> particolare<br />
drug delivery, analisi e diagnostica<br />
molecolare, mentre l’Università di Palermo<br />
è focalizzata pr<strong>in</strong>cipalmente sul drug<br />
delivery (nanoparticelle polimeriche).<br />
Importanti attività di network, anche <strong>sulle</strong><br />
attività nanobio, sono svolte dai Consorzi<br />
Universitari, ai quali afferiscono diverse<br />
delle realtà universitarie sopracitate.<br />
Tra questi l’INSTM, con sede a Firenze<br />
(Consorzio Interuniversitario Nazionale<br />
per la Scienza e Tecnologia dei Materiali),<br />
TEFARCO Innova, con sede a Parma<br />
(Consorzio Interuniversitario Nazionale<br />
di Tecnologie Farmaceutiche Innovative)<br />
e CSGI, con sede a Firenze (InterUniversity<br />
Consortium for Colloid and Surface<br />
Science).<br />
Diversi dei pr<strong>in</strong>cipali centri del CNR attivi<br />
nelle nanotecnologie hanno importanti<br />
attività anche <strong>in</strong> campo nanobio. Tra questi<br />
vi sono il CNR-NEST (National Enterprise<br />
for nanoScience and nanoTechnology)<br />
di Pisa, attivo <strong>in</strong> aree di ricerca quali<br />
biofotonica, sviluppo di bionanostrutture,<br />
medic<strong>in</strong>a molecolare, il CNR-NNL di Lecce<br />
(National Nanotechnology Laboratory),<br />
impegnato soprattutto nell’elettronica<br />
biomolecolare (DNA, prote<strong>in</strong> chips), il<br />
CNR S3 (NanoStructures and bioSystems<br />
at Surfaces) di Modena, le cui pr<strong>in</strong>cipali<br />
aree di ricerca nelle nanobio riguardano<br />
la diagnostica molecolare e lo sviluppo di<br />
sensori e disposivi biomolecolari.<br />
38 <strong>Rapporto</strong> <strong>sulle</strong> <strong>biotecnologie</strong> <strong>in</strong> <strong>Italia</strong><br />
A Genova molte delle attività <strong>in</strong> ambito<br />
universitario sono confluite nell’Istituto<br />
<strong>Italia</strong>no di Tecnologie (IIT), dove è attiva<br />
una “Nanobiotech facility” dedicata a<br />
sviluppare ricerche nell’ambito delle<br />
nano<strong>biotecnologie</strong>. L’IIT è parte di una<br />
rete di centri di ricerca che co<strong>in</strong>volge<br />
alcuni importanti laboratori nazionali <strong>sulle</strong><br />
nanotecnologie, quali il CNR-NNL, il CNR-<br />
NEST, la Scuola Superiore Sant’Anna di<br />
Pisa e conduce, anche attraverso questa<br />
rete, attività di ricerca specifiche sulla<br />
nanomedic<strong>in</strong>a (oltre che <strong>in</strong> altri settori<br />
quali per esempio materiali <strong>in</strong>telligenti,<br />
produzione e conservazione di energia).<br />
Tra le <strong>in</strong>iziative più recenti, vi è la<br />
costituzione <strong>in</strong> Lombardia, a febbraio<br />
<strong>2010</strong>, della Fondazione Centro Europeo di<br />
Nanomedic<strong>in</strong>a (CEN), su <strong>in</strong>iziativa di alcuni<br />
dei pr<strong>in</strong>cipali attori pubblici e privati attivi <strong>in</strong><br />
questo settore a livello regionale.<br />
La Fondazione è dedicata a sviluppare<br />
soluzioni <strong>in</strong>novative per la prevenzione,<br />
la diagnosi e la cura di patologie tumorali,<br />
cardiovascolari e neurologiche.<br />
All’<strong>in</strong>tensa attività di ricerca <strong>in</strong> campo<br />
accademico fa riscontro una crescente<br />
attività da parte di imprese private.<br />
La maggior parte di queste sono PMI nate<br />
negli ultimi tempi, ma anche alcune grandi<br />
imprese sono impegnate <strong>in</strong> questo campo.<br />
Le attività di ricerca riguardano i diversi<br />
ambito applicativi, ma una attenzione<br />
particolare si riscontra nel campo della<br />
nanomedic<strong>in</strong>a.<br />
Tra le grandi e medie imprese vi sono:<br />
Bracco Imag<strong>in</strong>g, STMicroelectronics<br />
(diagnostica, nanodevices), Farmabios,<br />
Italfarmaco, (drug delivery), Fidia Advanced<br />
Bioplymers, Istituti Ortopedici Rizzoli<br />
(medic<strong>in</strong>a rigenerativa), Colorobbia<br />
(nanomateriali per applicazioni biomediche).<br />
Tra le piccole imprese: Silicon Biosystem,<br />
Bioage, Biosensor, Gipharma, Molecular<br />
Stamp<strong>in</strong>g, Xeptagen, Tethis, APE Research