Rapporto sulle biotecnologie in Italia 2010 - Farmindustria
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nelle nanotecnologie e, per ciò che<br />
riguarda le imprese, sono presenti sia<br />
grandi imprese, che rappresentano circa<br />
il 30% delle strutture facenti riferimento<br />
all’<strong>in</strong>dustria, che PMI.<br />
Tra le grandi imprese sono presenti<br />
nomi largamente conosciuti come ad<br />
esempio Centro Ricerche Fiat-CRF,<br />
STMicroelectronics, Gruppo F<strong>in</strong>meccanica<br />
(tra cui <strong>in</strong> particolare Alenia Aeronautica,<br />
MBDA, Thales Alenia Space, Elsag<br />
Datamat, Selex Sistemi Integrati, Selex<br />
Communications), ENI, Bracco Imag<strong>in</strong>g,<br />
Colorobbia, Centro Sviluppo Materiali-CSM,<br />
CTG-Italcementi, Mapei, Fidia Advanced<br />
Biopolymers, Saes Getters. Variegato è<br />
il mondo delle PMI che rappresentano il<br />
grosso delle strutture <strong>in</strong>dustriali censite.<br />
Circa l’80% di esse sono piccole (meno di 50<br />
addetti) o “micro” (meno di 10 addetti), ed<br />
il loro ruolo è molto importante per favorire<br />
la diffusione delle nanotecnologie.<br />
Lo spettro delle attività di ricerca è molto<br />
ampio e gli obiettivi non differiscono<br />
<strong>in</strong> maniera sostanziale passando dalle<br />
strutture di ricerca pubbliche alle imprese,<br />
ma l’attenzione è focalizzata <strong>in</strong> primo<br />
luogo su materiali (strutturali e funzionali),<br />
bioscienze, nanoelettronica, fotonica e<br />
strumentazione.<br />
Le potenziali ricadute applicative sono<br />
molteplici e vanno dalla cura della<br />
salute, all’elettronica e ICT, dai trasporti,<br />
all’ambiente, all’energia, ma anche<br />
settori tradizionali, tipici del Made <strong>in</strong> Italy,<br />
come ad esempio il tessile e la moda,<br />
il packag<strong>in</strong>g alimentare o i materiali da<br />
costruzione possono trarre vantaggio dalle<br />
nanotecnologie.<br />
L’attività è distribuita praticamente su tutto<br />
il territorio nazionale, ma la concentrazione<br />
più elevata è nel Centro Nord, con la<br />
Lombardia, che fa da capofila con più del<br />
20% di strutture ed il 30% degli addetti<br />
censiti. Va detto, tuttavia, che il Sud, pur<br />
con numeri più bassi, non gioca un ruolo<br />
secondario, essendo presenti strutture che<br />
vantano competenze ed apparecchiature di<br />
livello elevato ed una buona massa critica.<br />
Numerose <strong>in</strong>iziative sono state <strong>in</strong>traprese<br />
negli ultimi anni con l’obiettivo di migliorare<br />
l’uso delle risorse, aumentare l’efficienza<br />
operativa complessiva e rafforzare<br />
l’impegno. Centri di eccellenza focalizzati<br />
<strong>sulle</strong> nanotecnologie sono stati creati<br />
presso varie università con il supporto<br />
del M<strong>in</strong>istero per l’Università e la Ricerca<br />
(MIUR). Inoltre, diverse università hanno<br />
attivato corsi di laurea (di II livello), master e<br />
dottorati dedicati alle nanotecnologie.<br />
Tra i Distretti Tecnologici creati <strong>in</strong> alcune<br />
regioni con il supporto del MIUR per<br />
favorire lo sviluppo tecnologico <strong>in</strong> settori<br />
avanzati specifici, diversi sono quelli che<br />
hanno nanotecnologie e nano<strong>biotecnologie</strong><br />
tra gli obiettivi prioritari delle loro attività.<br />
Tra questi i distretti tecnologici Veneto<br />
Nanotech (Veneto – nanotecnologie<br />
applicate ai materiali), CBM - Centro<br />
per la Biomedic<strong>in</strong>a Molecolare (Friuli<br />
Venezia Giulia - nano<strong>biotecnologie</strong>),<br />
DHitech (Puglia, Nanoscienze, Bioscienze,<br />
Infoscienze), IMAST (Campania, Materiali<br />
Polimerici e Compositi).<br />
Quale è la situazione delle<br />
nano<strong>biotecnologie</strong> <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>?<br />
Le nano<strong>biotecnologie</strong> occupano un<br />
ruolo importante nel panorama delle<br />
nanotecnologie <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>. L’impegno<br />
è ampiamente giustificato <strong>in</strong> quanto<br />
il settore delle nano<strong>biotecnologie</strong> è<br />
uno di quelli che maggiormente si<br />
possono avvantaggiare dall’uso delle<br />
nanotecnologie, sia per il contributo<br />
di <strong>in</strong>novazione che possono dare,<br />
che per le potenzialità di mercato. In<br />
particolare, l’<strong>in</strong>terazione tra tecnologie<br />
micro e nanoelettroniche e <strong>biotecnologie</strong><br />
(elettronica molecolare, biosensori,<br />
sistemi di diagnostica, etc.) ha enormi<br />
potenziali applicativi <strong>in</strong> molteplici settori di<br />
<strong>Rapporto</strong> <strong>sulle</strong> <strong>biotecnologie</strong> <strong>in</strong> <strong>Italia</strong><br />
Capitolo 7<br />
mercato che spaziano dall’agroalimentare,<br />
all’ambiente, alla cosmetica, alla medic<strong>in</strong>a.<br />
Proprio sulla nanomedic<strong>in</strong>a sono forse<br />
riposte le aspettative più grandi. In una<br />
prospettiva di medio-lungo periodo del<br />
mercato legato alle nanotecnologie, quello<br />
relativo al settore medicale/farmaceutico<br />
è considerato, per dimensioni, subito dopo<br />
quello dei nanomateriali e dell’elettronica.<br />
La Piattaforma Europea per la<br />
Nanomedic<strong>in</strong>a <strong>in</strong>dividua tre aree nelle quali<br />
le nanotecnologie possono avere un ruolo<br />
determ<strong>in</strong>ante. Si tratta di: diagnostica<br />
(<strong>in</strong> vivo imag<strong>in</strong>g, <strong>in</strong> vitro diagnostic),<br />
drug delivery (nanopharmaceuticals,<br />
nanodevices) e medic<strong>in</strong>a rigenerativa<br />
(smart biomaterials, cell therapies).<br />
I vantaggi attesi dalle nanotecnologie<br />
<strong>in</strong> questi ambiti si prospettano di valore<br />
assoluto, spesso rivoluzionari, <strong>in</strong> grado di<br />
rimodellare il futuro della cura della salute<br />
e favorire lo sviluppo di una medic<strong>in</strong>a<br />
personalizzata e della teranostica.<br />
Il documento di riferimento, dal titolo<br />
“Roadmaps <strong>in</strong> Nanomedic<strong>in</strong>e towards<br />
2020”, edito dalla Piattaforma, fornisce<br />
un quadro delle prospettive di sviluppo<br />
future nelle tre aree sopra citate.<br />
In tali settori, si registra <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> un’attività<br />
di R&S piuttosto <strong>in</strong>tensa, che vede<br />
impegnate sia ricerca pubblica che imprese.<br />
Anche l’edizione 2009 del rapporto<br />
“Tecnologie Prioritarie per l’Industria”,<br />
pubblicato ogni due anni da AIRI, vede<br />
le nano<strong>biotecnologie</strong> avere un ruolo di<br />
primo piano, particolarmente <strong>in</strong> due<br />
settori: “Farmaceutica e Biotecnologie” e<br />
“Microelettronica e semiconduttori” 1 .<br />
1. Lo studio AIRI identifica nell’area “Farmaceutica e<br />
Biotecnologie le due tecnologie prioritarie: “Nanotecnologie<br />
applicate alla medic<strong>in</strong>a” (sistemi di somm<strong>in</strong>istrazione di farmaci,<br />
nanomateriali per dispositivi medici, biosensori, nanobisturi,<br />
nuovi sistemi di diagnostica e imag<strong>in</strong>g) e “Sistemi di trasporto”<br />
(“delivery systems”: nanoparticelle fosfolipidiche contenenti<br />
molecole con azione farmacologica per la somm<strong>in</strong>istrazione<br />
mirata dei farmaci). Nell’area “Microelettronica e semiconduttori”<br />
le nano<strong>biotecnologie</strong> sono citate nella tecnologia prioritaria<br />
“Nano on Micro” (<strong>in</strong>tegrazione di nanomateriali su piattaforme<br />
microlavorate per sensori e biochip).<br />
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