Sara Pagliano ALIA VERITATIS NORMA - Lettere e Filosofia ...
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dell’intelletto come potenza del vero, e che viene metafisicamente fondato nell’Etica<br />
attraverso la teoria della conoscenza adeguata 77 .<br />
Così, iniziando a far luce sul significato del metodo in Spinoza, le obiezioni formulate da<br />
Hegel perderanno la loro forza, ed anzi sarà possibile leggere diversamente il severo giudizio -<br />
«se Spinoza avesse svolto più in particolare ciò ch’è contenuto nella causa sui la sostanza non<br />
sarebbe il ‘rigido’» 78 - quasi come fosse stato un cogliere ciò che non si può vedere.<br />
Il primo passo è dunque volgersi a quel testo incompiuto che è il Tractatus de intellectus<br />
emendatione.<br />
1.2 I ferri del mestiere<br />
In verità la cosa sta qui come per gli strumenti materiali, a proposito dei quali si potrebbe<br />
ragionare nello stesso modo. Infatti, per battere il ferro, occorre il martello e per avere il<br />
martello è necessario farlo; per questo occorre un altro martello ed altri strumenti, per avere<br />
i quali c’è ancora bisogno di altri strumenti e così all’infinito. In questo modo invano si<br />
tenterebbe di provare che gli uomini non sono in grado di battere il ferro 79 .<br />
L’impostazione tradizionale tra conoscenza e metodo secondo l’assunto cartesiano dato<br />
nelle Regole per la guida dell’intelligenza come Regola IV, «Per l’investigazione della<br />
verità delle cose è necessario un metodo», viene ribaltata.<br />
Se la condizione primaria e fondamentale della conoscenza è il possesso di un metodo, allora<br />
sarà necessario un metodo per stabilire il metodo, e così all’infinito, scivolando senza rimedio<br />
sotto il giogo della confutazione scettica, che deduce logicamente dalle condizioni preliminari<br />
poste alla conoscenza l’impossibilità effettiva della stessa. Lo strumento che dovrebbe produrre<br />
il sapere diviene quello stesso che lo rende impossibile, in una regressione dei fondamenti<br />
infinita e senza via di uscita.<br />
Dopo aver appreso quale tipo di conoscenza sia necessario, bisogna stabilire la Via e il<br />
Metodo con cui conoscere in tal modo le cose che si debbono conoscere. Per far questo,<br />
occorre anzitutto considerare che qui non si dà una ricerca all’infinito. Cioè, perché si trovi<br />
il metodo migliore per ricercare il vero, non occorre un altro metodo per cercare il metodo<br />
di ricercare il vero; e, per ricercare il secondo metodo, non c’è bisogno di un terzo e così<br />
all’infinito. In tal modo infatti non si giungerebbe mai alla conoscenza del vero ed anzi a<br />
nessuna conoscenza 80 .<br />
Non ci sono regole di produzione fissate esteriormente ed anteriormente all’esercizio<br />
effettivo del pensiero che possano vincolarlo ad una norma estrinseca secondo la quale<br />
debba procedere per conseguire lo statuto di verità. Niente «maneggiamenti di<br />
bastoncini» o «giochi di fanciulli» che pensino la verità al di fuori del suo processo.<br />
Ma nello stesso modo in cui all’inizio gli uomini poterono, sia pure con gran fatica ed in<br />
modo imperfetto, fare con strumenti innati cose facilissime e, una volta fatte queste, con<br />
minore fatica ed in modo più perfetto poterono farne delle più difficili e così, gradatamente,<br />
procedendo dalle opere più semplici agli strumenti e dagli strumenti ad altre opere ed altri<br />
strumenti, giunsero al punto di fare tante e tanto difficili cose con poca fatica; così anche<br />
77 Cfr. M. Gueruolt, Spinoza (Ethique II), cit., p. 473: «On peut comprendre maintenant le rapport que, à<br />
cet égard, soutiennent entre eux le De intellectus emendatione et l’Ethique. Alors que, procédant more<br />
geometrico, l’Ethique, située sur le plan de la théologie et de l’ontologie, fonde en droit, deductivement,<br />
par sa théorie de l’idée adéquate, la méthode génétique qu’elle pratique en fait, le De intellectus<br />
emendatione, situé sur le plan psycho-épistémologique, réfléchissant directement sur le fait de la<br />
connaissance géometrique, en dégage le concept de genèse interne comme celui de la seule méthode<br />
possibile pour la science adéquate des choses physiquement réelles. Saisissant dans la pensée<br />
geometrique l’acte fondamental de l’intellection et le processus nécessaire qui l’exprime, il y découvre<br />
l’essence même de l’entendement».<br />
78 G.W.F. Hegel, Lezioni sulla storia della filosofia, cit., p. 111.<br />
79 TIE, p. 78.<br />
80 TIE, pp. 77-78.<br />
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