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Sara Pagliano ALIA VERITATIS NORMA - Lettere e Filosofia ...

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strettamente dall’identità della Legge che li costituisce, che «se l’oggetto dell’idea che<br />

costituisce la Mente è il corpo, nulla potrà accadere in quel corpo che non sia percepito<br />

dalla Mente» 449 . Così, quanto più un corpo è atto «a fare oppure a patire» 450 , tanto più la<br />

sua Mente è atta a percepire. Ogni rapporto del corpo agli altri corpi ha sempre un lato<br />

conoscitivo, e questo è a misura di quello: idea adeguata nell’azione, idea confusa nella<br />

passione. Ciascun grado della nostra esperienza è segnato da una conoscenza che gli è<br />

propria. Ed è solo per questo che vi è una possibilità di salvezza, poiché se «l’Affetto<br />

che si dice Patema dell’animo è un’idea confusa» 451<br />

La potenza della Mente è definita dalla sola conoscenza; l’impotenza, invece, o passione è<br />

valutata dalla sola privazione della conoscenza, cioè da ciò per cui le idee si dicono<br />

inadeguate; donde segue che soffre soprattutto quella Mente la cui massima parte è<br />

costituita da idee inadeguate, così che si riconosce più per ciò che subisce che per ciò che<br />

fa; e che, al contrario, è sommamente attiva quella Mente la cui massima parte è costituita<br />

da idee adeguate, così che, sebbene in questa siano presenti tante idee inadeguate, quante in<br />

quella, tuttavia essa si riconosce più per quelle idee che si attribuiscono all’umana virtù, che<br />

per queste che palesano l’umana impotenza 452 .<br />

Vi è una perfetta e compiuta traducibilità tra il Corpo e la Mente, nel Corpo e nella<br />

Mente, e questa unità che costituisce il nostro essere non è mai un punto fermo, ma un<br />

continuo movimento di rigenerazione, perché «il corpo umano è composto di moltissimi<br />

individui» 453 , e per conservarsi ha bisogno «di moltissimi altri corpi» 454 , così la sua idea<br />

non sarà semplice ma «composta da moltissime idee» 455 . L’indivisibile 456 substantia<br />

cogitans si è dissolta nell’attività delle idee dei corpi, composti in un solo Individuo<br />

dalla conservazione della stessa proporzione di movimento e quiete 457 . In questa<br />

costanza e identità si trattiene un movimento continuo.<br />

Questo atto di riduzione della mente da sostanza a modo, come quello dall’inconoscibilità<br />

divina alla sua piena intelligibilità, ristabilisce piena dignità a tutte le espressioni dell’infinita<br />

sostanza, finalmente riconosciute nella loro perfezione, ossia nella loro «realtà» 458 , e conferisce<br />

inoltre un senso (che non necessita della «più occulta di ogni qualità occulta» 459 ) al fatto che<br />

io non sono solamente alloggiato nel mio corpo, come un pilota nel suo battello, ma […] gli<br />

sono strettissimamente congiunto, e talmente confuso e mescolato da comporre come un sol<br />

tutto 460 .<br />

Posta la radicale eterogeneità tra pensiero ed estensione, infatti, «mi sarebbe più facile<br />

concedere la materia e l’estensione all’anima, che la capacità di muovere un corpo e di<br />

esserne mosso a un essere immateriale» 461 .<br />

E la difficoltà di concepire questa unità che siamo, non si supera confessando che<br />

Non ritengo che la Mente umana è capace di concepire distintamente, e nello stesso tempo,<br />

la distinzione tra l’anima e il corpo, e la loro unione; questo perchè è necessario, per tal fine<br />

concepirli come una cosa sola e allo stesso tempo come due, il che è contraddittorio 462 .<br />

449 E, II, pr. 12.<br />

450 E, II, pr. 13, cor.<br />

451 E, III, Definizione Generale degli Affetti.<br />

452 E, V, pr. 20, sch. (corsivo mio).<br />

453 E, II, post. 1.<br />

454 E, II, post. 4.<br />

455 E, II, pr. 15.<br />

456 Cfr. R. Descartes, Meditazioni Metafisiche, cit., p. 79: «Lo spirito è interamente indivisibile».<br />

457 Cfr. E, II, def. fra pr. 13 e pr. 14.<br />

458 Cfr. E, II, def. 6.<br />

459 E, V, praef.<br />

460 R. Descartes, Meditazioni Metafisiche, cit., p. 75.<br />

461 René Descartes. Tutte le lettere 1619-1650, a cura di G. Belgioioso, Bompiani, Milano, 2005, p. 1769,<br />

Elisabetta a Descartes, 10/20 giugno 1643.<br />

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